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Gaffe del ministro dell’Istruzione Fedeli: scrive una lettera al Corriere e sbaglia il congiuntivo

Il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, in una lettera dedicata all’importanza dello studio della Storia inviata al Corriere della Sera, ha sbagliato un congiuntivo, utilizzando il presente al posto dell’imperfetto.
A cura di C. M.
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Brutto scivolone per il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli. In una lettera inviata al quotidiano Corriere della Sera, il ministro, parlando della necessità di studiare la Storia in maniera più approfondita, ha sbagliato un congiuntivo. Nella parte finale della missiva, come ha fatto notare l'account Twitter "Non Leggerlo", il ministro Fedeli ha scritto: "Sarebbe opportuno che lo studio della Storia non si fermasse tra le pareti delle aule scolastiche ma prosegua anche lungo i percorsi professionali. Questo se non vogliamo sentirci rispondere anche da un adulto: Hitler chi?". In sostanza, il ministro dell'Istruzione ha utilizzato un congiuntivo presente (prosegua) al posto del congiuntivo imperfetto (proseguisse), sbagliando quella che comunemente viene definita la consecutio temporum.

Non è la prima volta che il ministro Fedeli commette una gaffe del genere: nell’ambito di un intervento che la titolare del dicastero dell'Istruzione tenne il 27 maggio durante la cerimonia per il Premio Cherasco Storia, Fedeli disse: "È qui che nel 1631 venne firmata la Pace che concluse la guerra del Monferrato, durante la peste che fa da sfondo ai Promessi Sposi. È qui che più tardi, nel 1796, Napoleone impose a Vittorio Emanuele III l’armistizio con cui decretò la capitolazione Sabauda". In sostanza, come spiegò il quotidiano La Stampa individuando l'errore sul sito del ministero, "il «re piccolo» o «sciaboletta» – Vittorio Emanule III, così soprannominato dagli italiani a causa della sua bassa statura – salirà sul trono quasi un secolo dopo (nel 1900, ndr)". 

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