Capo della Polizia Gabrielli avverte Questori: “Fate rispettare il divieto di assembramenti”
Il capo della polizia, Franco Gabrielli, chiede il “massimo impegno” nel controllo del territorio per contrastare le mafie, ma anche la criminalità diffusa. Che, come scritto ieri anche dal Viminale, torneranno a essere protagoniste con la ripresa di tutte le attività. Allo stesso tempo, scrive Gabrielli nella circolare inviata ai questori di tutta Italia, bisognerà garantire “il rispetto del divieto di assembramento”. Le forze di polizia, quindi, dovranno muoversi tenendo insieme questi due aspetti: i normali controlli contro la criminalità in tutte le sue forme e quelli per evitare che si creino assembramenti per strada. Secondo quanto prevede la circolare, saranno i tavoli tecnici delle singole questure a “individuare e impartire” le disposizioni al personale per prevedere una intensificazione dei controlli.
Il capo della polizia si rivolge ai questori seguendo quanto scritto ieri dal Viminale, con la certezza che anche le attività criminali torneranno a colpire con la riapertura: “Alla luce del graduale riavvio delle attività economiche e di un progressivo riassetto della vita sociale, si richiama l'attenzione sulla necessità di orientare il massimo impegno verso l'attività di controllo del territorio, per prevenire e contrastare ogni tentativo di ripresa dell'operatività delle organizzazioni criminali, nonché della criminalità diffusa”. Compito dei questori, però, sarà anche quello di far rispettare il “divieto di assembramenti e di aggregazioni di persone e l'osservanza delle misure del distanziamento sociale”.
Gabrielli fa riferimento anche all’indennità di ordine pubblico, che continuerà a essere corrisposta a tutti i poliziotti che effettuano servizi esterni: “La corresponsione dell'indennità di ordine pubblico spetta al personale impiegato in specifiche tipologie di servizi esterni, espletati in condizioni di particolare disagio e rischio, per un periodo prestabilito e comunque limitato nel tempo, per fronteggiare situazioni di carattere eccezionale”. In questi servizi esterni non rientrano, però, i controlli svolti nelle attività produttive, industriali e commerciali.