G20 e Cop26, il Papa sul clima chiede di ascoltare i bambini: “Sono i più saggi”
"Sei anni fa, ho pubblicato la lettera enciclica Laudato si', sulla cura della casa comune, facendo appello a un nuovo dialogo condiviso sulla nostra casa comune – su come stiamo forgiando negativamente il futuro del nostro pianeta con il nostro comportamento irresponsabile. Sono lieto di vedere che l'enciclica ha avuto un impatto positivo sui nostri sforzi di prenderci cura della nostra casa comune nella Chiesa, nelle nostre comunità ecumeniche e interreligiose, nei circoli politici ed economici, nelle sfere educativa e culturale, e non solo". È quanto si legge nel testo inedito di Papa Francesco, che costituisce la prefazione al libro "Laudato si' Reader. An Alliance of Care for Our Common House", dal 12 novembre scaricabile gratuitamente dal sito del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, pubblicato alla vigilia della Cop26 di Glasgow dal Corriere della Sera.
"Il recente passato ci ha mostrato che sono soprattutto i nostri bambini ad aver capito la portata e l'enormità delle sfide che la società ha di fronte, specialmente la crisi climatica. Dobbiamo ascoltarli con cuori aperti. Dobbiamo seguire la loro guida perché sono saggi nonostante l'età", prosegue il testo.
"È il momento di sognare in grande, di ripensare le nostre priorità – a che cosa diamo valore, che cosa vogliamo, che cosa cerchiamo – e di ripianificare il nostro futuro, impegnandoci ad agire nella vita quotidiana in ciò che abbiamo sognato. È tempo di agire, e di agire insieme, è ora!", avverte.
"Il ‘Grido della Terra e il Grido dei Poveri' che ho presentato nella Laudato si' come conseguenza emblematica del nostro fallimento nel prenderci cura della nostra casa comune è stato amplificato di recente dall'emergenza del Covid-19", scrive il pontefice. "Ciononostante, non dimentichiamo che le crisi sono anche finestre di opportunità: sono occasioni per riconoscere e imparare dagli errori del passato", "sono anche per noi un tempo per cambiare marcia, cambiare le cattive abitudini". Bisogna "sviluppare una nuova forma di solidarietà universale".
L'appello del Principe Carlo
Questa mattina il Principe di Galles interverrà al vertice del G20, al centro conferenze La Nuvola a Roma, su invito del premier Draghi. Il figlio della Regina Elisabetta è impegnato da anni a difesa dell'ambiente, in particolare contro i cambiamenti climatici, ed è nella Capitale da ieri, dove ha partecipato a un ricevimento e a una cena organizzata al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L'erede al trono d'Ingliterra sarà accompagnato alla sessione speciale del G20 dall'imprenditore italiano Brunello Cucinelli e da Brian Moynihan, co-presidente del Sustainable Markets Initiative (Smi), composto da oltre 300 presidenti e amministratori delegati di società e la cui missione è sbloccare l'impegno e il potenziale delle imprese per fornire soluzioni alla crisi climatica globale.
"Non c'è problema più urgente della salute futura del nostro pianeta e delle persone che lo abitano – si legge nel pezzo pubblicato da diversi quotidiani italiani -. La sua salute odierna determinerà la salute, la felicità e la prosperità economica delle generazioni a venire. Questo deve essere sicuramente il nostro obiettivo".
"Ho sempre pensato che abbiamo una responsabilità schiacciante verso quelle generazioni non ancora nate – scrive Carlo -. Fortunatamente, dopo quasi cinquant'anni di tentativi di sensibilizzazione sulla crescente crisi climatica e ambientale, sto finalmente avvertendo un cambiamento di atteggiamento. Sembra ora molto più ampiamente accettata l'idea di una necessaria azione urgente e reale sul campo".
"Se vogliamo raggiungere il vitale obiettivo climatico di 1,5 gradi – un obiettivo che salverà le nostre foreste e fattorie, i nostri oceani e la fauna selvatica – abbiamo bisogno di trilioni di dollari di investimenti ogni anno per creare le nuove infrastrutture necessarie alla transizione verso la sostenibilità. I governi da soli non possono raccogliere questo tipo di somme. Ma il settore privato può farlo, lavorando in stretta collaborazione con i governi e la società civile".