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G20 a Roma, cosa hanno deciso i leader mondiali nel documento finale

Nel documento finale del G20 di Roma, in vista dell’apertura di Cop26 a Glasgow, sono stati fissati alcuni punti concordati dai leader mondiali: l’impegno per contenere l’aumento delle temperature entro 1,5 gradi, la data limite per garantire la neutralità delle emissioni di gas serra (intorno al 2050), lo stop alla costruzione di centrali a carbone all’estero.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il G20 a Roma sta per concludersi. Il summit che ha riunito a Roma i leader dei 20 tra i Paesi più ricchi del mondo ha portato a un accordo per il contenimento del surriscaldamento globale, in vista anche dell'apertura di Cop26 in Scozia: "Ci impegniamo a ridurre significativamente le nostre emissioni collettive di gas serra, tenendo conto delle circostanze nazionali e rispettando i nostri NDC (gli impegni presi da ogni Paese)", si legge nel comunicato finale del G20. Questa precisazione è una vittoria per i Paesi emergenti, che non intendono prendere impegni troppo drastici per non frenare la loro crescita economica.

"Riconosciamo che le emissioni di metano rappresentano un contributo significativo al cambiamento climatico e riconosciamo, in base alle circostanze nazionali, che la sua riduzione può essere uno dei modi più rapidi, fattibili ed economici per limitarlo". Il passaggio "alle circostanze nazionali" è una concessione alla Russia, per la quale il metano è un pilastro economico e strategico.

Nel documento si specifica che i leader intendono aumentare "gli sforzi per eliminare gradualmente e razionalizzare, a medio termine, i sussidi ai combustibili fossili inefficienti".

Il principio fondamentale, ricordato da tutti i leader durante la sessione del G20 dedicata al clima, è quello delle responsabilità "comuni ma differenziate" da parte dei Paesi, sottolineando la necessità di aiutare in modo particolare i Paesi emergenti e a basso reddito ad affrontare i costi della transizione.

Sforzi per limitare emissioni a 1,5 gradi

I Paesi del G20 restano "impegnati sull'accordo di Parigi per mantenere l'aumento della temperatura globale sotto i 2 gradi e di proseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5 gradi". Si legge nel documento finale del vertice di Roma. I leader riconoscono "che gli impatti del cambiamento climatico a 1,5°C sono molto inferiori rispetto a 2°C. Mantenere l'obiettivo di 1,5°C a portata di mano richiederà azioni significative ed efficaci e l'impegno da parte di tutti i Paesi".

A metà secolo emissioni zero

È "metà del secolo" la deadline indicata nel documento finale del G20 per l'obiettivo emissioni zero. È saltato però l'accordo sulla data del 2050, ma il limite è orientativamente fissato a metà del secolo: "Entro o attorno alla metà della secolo", sarebbe la dicitura del testo. L'ostacolo principale alla definizione di una scadenza precisa erano la Cina, che chiedeva di spostare l'obiettivo al 2060, e l'India, che non intende assumere impegni precisi. Da sottolineare come nel documento si parli di "riconoscimento della rilevanza chiave", una formula morbida che non fa riferimento a impegni vincolanti.

Stop finanziamento centrali a carbone

Nel testo finale c'è anche lo stop alla costruzione di nuove centrali a carbone, entro il 2021. Ma si parla solo di quelle all'estero: "Porremo fine ai finanziamenti pubblici internazionali per la nuova e ininterrotta produzione di energia dal carbone all'estero entro la fine del 2021", si legge nelle dichiarazioni finali. Nel testo però non viene indicata la data dell'abbandono del carbone a livello nazionale.

70% popolazione mondiale vaccinata entro 2022

I leader del G20 si impegneranno per garantire l'accesso tempestivo, equo e universale a vaccini sicuri ed efficaci, in particolare ai Paesi a basso e medio reddito, e confermando l'obiettivo di vaccinare almeno il 40% della popolazione mondiale nel 2021, e ili 70% entro la fine del 2022. Per contribuire a raggiungere quest'obiettivo "prenderemo iniziative per contribuire ad aumentare la fornitura di vaccini e prodotti e strumenti medici essenziali nei Paesi in via di sviluppo e rimuovere i relativi vincoli di approvvigionamento e finanziamento".

"Rafforzeremo le strategie per sostenere la ricerca e lo sviluppo, nonché per garantire la loro produzione e distribuzione rapida ed equa in tutto il mondo", si legge ancora.

Piena inclusione dei migranti

"L'impatto della pandemia ci ha messo di fronte a nuove sfide per quanto riguarda le migrazioni nelle nostre economie globalizzate. Ci impegniamo ad adottare misure per sostenere la piena inclusione dei migranti, compresi i lavoratori, e dei rifugiati, nello spirito della cooperazione internazionale e in linea con le politiche, la legislazione e le circostanze nazionali, garantendo il pieno rispetto dei loro diritti e libertà fondamentali indipendentemente dal loro status migratorio", si legge nella bozza della Dichiarazione finale del G20.

I leader sottolineano la necessità di "prevenire i flussi migratori irregolari e il traffico di migranti, come parte di un approccio globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare, rispondendo al contempo ai bisogni umanitari e alle cause profonde dello sfollamento". Prendendo atto del rapporto annuale 2021 sulle tendenze e le politiche in materia di migrazione internazionale e sfollamento forzato, conclude la dichiarazione, "continueremo il dialogo sulla migrazione e gli sfollamenti forzati nelle future presidenze". 

Fondo da 100 mld di dollari per Paesi in via di sviluppo

Nella bozza della dichiarazione finale del G20, i Paesi sviluppati confermano l'impegno di mobilitare 100 miliardi di dollari all'anno dal 2020 al 2025 per sostenere la transizione energetica delle economie emergenti.

Ridurre a 100 giorni sviluppo vaccini in caso di pandemie

I leader delle 20 maggiori economie del mondo si impegneranno a sostenere gli sforzi per ridurre a 100 giorni il periodo necessario per sviluppare nuovi vaccini, farmaci e test in caso di nuove pandemie. "Sosterremo la scienza per abbreviare il ciclo per lo sviluppo di vaccini, terapie e diagnostica sicuri ed efficaci da 300 a 100 giorni", si legge nel comunicato finale.

Riavviare viaggi internazionali in modo sicuro

I leader hanno preso un impegno per riavviare i viaggi internazionali "in modo sicuro e ordinato". "A tal fine – si legge nella bozza della Dichiarazione finale – prendendo in considerazione le politiche nazionali di salute pubblica, riconosciamo l'importanza di standard condivisi per garantire viaggi senza interruzioni, compresi i requisiti e i risultati dei test, i certificati di vaccinazione, l'interoperabilità e il riconoscimento reciproco delle applicazioni digitali, pur continuando a proteggere la salute pubblica e garantendo la privacy e protezione dei dati".

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