Frequenze tv, venerdì il CdM discuterà del beauty contest
Il beauty contest e l'assegnazione delle frequenze televisive saranno uno dei temi principali del prossimo Consiglio dei Ministri in programma venerdì prossimo. Lo ha rivelato il Ministro dello sviluppo Corrado Passera, oggi in audizione alla Camera per rispondere ad un'interrogazione parlamentare presentata dal Pd Michele Meta proprio in merito al problema delle frequenze tv. Passera ha assicurato che quello di rivedere la procedura per l'assegnazione delle frequenze del digitale terrestre è una delle priorità del Governo e che sicuramente verrà discussa dal CdM.
Passera ha anche avvertito però che tutte le modifiche messe in cantiere richiederanno un'attenta analisi che irrimediabilmente costerà del tempo. Insomma assodato che la procedura impiegata dal precedente esecutivo Berlusconi, che tra l'altro aveva scatenato non poche polemiche per l'evidente conflitto di interessi, non è condivisa dall'attuale Governo, sul come modificare l'impostazione e cosa ancora da discutere. Il fatto che economicamente l'assegnazione delle frequenze potrebbe rivelarsi un buon affare per lo Stato suggerisce al Ministro e ai suoi colleghi di valutare attentamente la situazione. Lo stesso Passera conferma che "nel momento in cui il governo chiede sacrifici ai cittadini ha il dovere di dimostrare di saper valorizzare al massimo le risorse dello Stato, specie dove tali risorse sono limitate e tali da costituire un potenziale strumento di crescita per il Paese".
La revoca del beauty contest e il nuovo bando di gara per l'assegnazione delle frequenze avverranno entro l'anno, ma il momento non è vicinissimo fa intuire Passera, precisando che "il beauty contest si inserisce in un sistema complesso di autorizzazioni, di decisioni e accordi a livello europeo" e che per questo richiede confronti e tavoli di trattativa anche per evitare eventuali procedure di infrazione a carico dello Stato italiano da parte della Commissione europea.
Dopo le polemiche per il presunto accordo con Berlusconi in cambio dell'appoggio parlamentare del Pdl, Monti sta dimostrando di voler riconsiderare la questione. Anche lo stesso fatto di aver accolto un ordine del giorno in merito durante l'approvazione della manovra finanziaria in Aula conferma l'intento. Speriamo che la nuova soluzione di Passera non finisca nuovamente per favorire le aziende dominati del settore e che invece di incoraggiare la concorrenza viaggi in senso contrario.