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Conte smentisce Grillo: “M5s ha già cambiato regola due mandati, se lo fanno gli iscritti non va bene?”

Poche ore dopo il post di Beppe Grillo che ha definito i “pilastri” del Movimento 5 stelle che non si possono cambiare, Giuseppe Conte ha promosso l’assemblea costituente del M5s e ha specificato che proprio quei tre pilastri si possono modificare eccome: “Nessuno può decidere a priori di cosa si può discutere e di cosa no”.
A cura di Luca Pons
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Nuovo capitolo nello scontro a distanza tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte, che sembrano sempre più incarnare le due ‘anime' principali del Movimento 5 stelle. Dopo il post del comico ligure, l'ex presidente del Consiglio ha risposto indirettamente con un video, ribadendo che tutti gli aspetti dell'attuale M5s devono essere messi in discussione: "Non possiamo ammettere che quando le decisioni sono prese da due o tre persone vada bene, e quando invece è la comunità degli iscritti a esprimersi non vada bene", ha detto, ricordando: "In passato il simbolo è stato cambiato più volte. È stata cambiata anche la regola del doppio mandato: ricordate la regola del mandato zero?".

L'occasione che porta alla luce queste divisioni è l'Assemblea costituente del Movimento, che inizia in questi giorni e giungerà a conclusione solo a fine ottobre. Gli iscritti arriveranno a formulare e poi votare delle proposte che potrebbero cambiare anche in modo profondo il partito. Proprio per questo oggi il fondatore del M5s aveva scritto un post per stabilire dei punti fermi, o "pilastri", intoccabili: il nome, il simbolo e la regola dei due mandati. Ma Conte ha subito chiarito che non deve essere così.

"In questo processo non ci sono gerarchie, io stesso mi metto da parte con l'attuale gruppo dirigente. Lasciamo che siate voi a indicarci le soluzioni e a votarle", ha spiegato il presidente del Movimento. L'assemblea, infatti, sperimenterà un metodo particolare. Per prima cosa tutti coloro che lo desiderano – iscritti o meno – potranno formulare delle proposte e degli obiettivi su cui il partito dovrebbe concentrarsi. Poi, con una prima votazione, si stabilirà quali di queste proposte sono ritenute più importanti e quali meno.

A questo punto scatterà la parte più originale dell'assemblea: 300 persone saranno estratte a sorte tra gli iscritti, e si riuniranno per diversi giorni – con l'aiuto di esperti della deliberazione – per "confrontarsi, discutere, trovare soluzioni", ha detto Conte. Ci saranno anche "tavoli per i simpatizzanti non iscritti, che potranno portare proposte, e per i minorenni tra i 14 e i 17 anni: vogliamo sentire anche la loro voce".

Da qui si arriverà a un documento conclusivo, con proposte che saranno infine votate dall'assemblea vera e propria. E, ha sottolineato l'ex premier, queste proposte potranno mettere in discussione "tutto, rifondarci integralmente. Sì, anche il simbolo, anche la denominazione, anche le regole organizzative consolidate potranno essere discusse".

Qui è partita la replica, più o meno diretta, a Grillo, che ha ripreso temi su cui i due si erano già confrontati nelle scorse settimane: "Non possiamo ammettere che quando a pronunciarsi è la comunità degli iscritti siano solo alcuni, arbitrariamente e preventivamente, a decidere di cosa si può discutere, su cosa si può deliberare". Per poi ricordare: "In passato il simbolo è stato cambiato più volte. È stata cambiata anche la regola del doppio mandato: ricordate la regola del mandato zero? Non possiamo ammettere che quando queste decisioni sono prese da due o tre persone va tutto bene, e quando invece è la comunità degli iscritti, in un processo costituente così coraggioso e rivoluzionario, non va bene".

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