Fratelli d’Italia grida al complotto sulle bozze della manovra, ma Forza Italia annuncia emendamenti
Anche le bozze della manovra del governo Meloni sono un complotto della sinistra per colpire l'esecutivo. La teoria – che tra i parlamentari di Fratelli d'Italia è incredibilmente popolare – è stata esplicitata dal capogruppo alla Camera, Tommaso Foti, in un'intervista rilasciata al Messaggero: "Sono circolate molte bozze diverse della presunta finanziaria infarcite di fake news, magari messe lì apposta da una sinistra manina per cercare di farci litigare". Cioè, secondo Foti i testi sono stati truccati da non precisate mani di sinistra. Nonostante da una settimana si litighi apertamente e pubblicamente nel centrodestra sui contenuti di una legge di bilancio che, in teoria, è stata già approvata dal Consiglio dei ministri.
Foti parla anche della questione pignoramenti, che "non è mai esistita". Strano, visto che il resto del centrodestra protesta come se esistesse. Certo, a meno che non commentino tutti le bozze di manovra truccate dalla sinistra. A rendere ancor più surreale il dibattito, c'è il fatto che in realtà la norma è stata già approvata con la delega fiscale ad agosto, con il timbro di garanzia del viceministro Leo di Fratelli d'Italia.
Dopo aver lanciato vaghe accuse, Foti manda un messaggio anche ai tanto cari alleati: "Occorre che tutti noi rispettiamo gli accordi su cui ci siamo impegnati a livello di capigruppo e di leader di partito, concordando che le eventuali modifiche sarebbero state presentate dal governo". Insomma, niente emendamenti e nessuna polemica.
Il resto del centrodestra, però, non sembra essere particolarmente d'accordo: "Con gli altri partiti della maggioranza, riteniamo di non presentare emendamenti, a meno che non ci siano motivi particolari – dice al Corriere della Sera Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera – La manovra non è pronta, aspettiamo di vedere il testo definitivo e l'incontro che Antonio Tajani avrà con Giorgia Meloni per alcuni necessari aggiustamenti". E ancora: "Ci sono punti che hanno generato perplessità come l'accesso ai conti correnti da parte del fisco". Punti che per Barelli, evidentemente, non sono frutto del complotto della sinistra.