Fratelli d’Italia deposita in Senato la proposta di legge per istituire il liceo del Made in Italy
Giorgia Meloni aveva lanciato l'idea del liceo del Made in Italy già in campagna elettorale. E ora una senatrice di Fratelli d'Italia ha presentato in Parlamento una proposta di legge per istituirlo. Si tratta di un disegno di legge, a prima firma Carmela Bucalo, che affida al governo la delega per dar vita al liceo del Made in Italy. Manca ancora un testo, ma la senatrice ha spiegato che l'obiettivo è quello di dare gli studenti una preparazione liceale, affiancando alcune materie di stampo giuridico per sviluppare una serie di competenze utili a un mercato sempre più attento alla produzione italiana.
In tal modo, si punta a "far conoscere i prodotti italiani che rappresentano un’eccellenza nel mondo, ma anche tutte quelle metodologie in campo giuridico a difesa dei nostri prodotti e imprese", ha detto ancora Bucalo a Public Policy. Per poi precisare che l'intenzione è quella di creare figure "specializzate nel campo giuridico che sappiano promuovere e tutelare i prodotti in un mercato sempre più competitivo".
Oltre alle materie tradizionali, alcune di nuove per comprendere meglio il "business delle imprese del made in Italy, dei meccanismi del mercato internazionale e degli strumenti giuridici a tutela delle imprese".
Nel programma elettorale di Fratelli d'Italia c'era un intero capitolo dedicato alla formazione, in cui spuntava appunto l'idea di istituire il liceo del Made in Italy, per "prospettare ai giovani uno spazio lavorativo intermedio fra le professioni manuali, tendenzialmente disdegnate dai giovani italiani e le ‘lauree deboli', dove continuano ad affollarsi i futuri disoccupati e sottoccupati".
La stessa Meloni, durante un comizio, aveva detto: "Siamo in un tempo in cui il marchio Italia è considerato il terzo marchio per riconoscibilità al mondo, siamo in una stagione in cui tutti vogliono comprare prodotti italiani e l'Italia che ha fatto rispetto a questo? Ha svenduto marchi italiani. Noi invece dobbiamo difendere quel marchio perché nel tempo della globalizzazione non competiamo sulla quantità del prodotto, ma c'è una cosa sulla quale nessun altro compete con noi: la qualità del prodotto".
E ancora: "Bisogna investire su questo, difendere il marchio, formare i nostri giovani. Voglio in Italia un liceo del made in Italy che formi i giovani per dare continuità ad una serie di settori della nostra economia che rischiano di essere totalmente perduti".