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Forze armate, aumentano gli stipendi con il nuovo contratto: le novità tra indennità e arretrati

Con la pubblicazione del DPR 52/2025 in Gazzetta ufficiale, il nuovo contratto per le Forze Armate entra in vigore: aumenti medi del 6,5% sugli stipendi, nuove indennità per settori specialistici e riconoscimento di turni notturni e straordinari. Le nuove direttive entrano in vigore dal 3 maggio, e toccheranno ben 300mila militari.
A cura di Francesca Moriero
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A quasi quattro mesi dalla firma dell'accordo sindacale, e con un'attesa lunga un triennio, il contratto delle Forze Armate italiane per il periodo 2022-2024 è finalmente ufficiale. Il decreto del Presidente della Repubblica n. 52 del 2025, pubblicato il 18 aprile sulla Gazzetta ufficiale n. 91, è destinato infatti a rivedere condizioni economiche e organizzative per circa 300mila militari. Le nuove disposizioni entreranno in vigore il 3 maggio, dando seguito agli impegni presi tra il Governo e le rappresentanze del comparto. Non si tratterebbe solo di un adeguamento salariale, ma di una ridefinizione più ampia delle condizioni di lavoro del personale militare, che oggi si trova spesso in prima linea in contesti complessi, tecnologicamente avanzati o logisticamente estremi.

Stipendi in rialzo per i militari: +6,5% con il nuovo punto parametrale

Il cuore della riforma economica sarebbe l'aumento del valore del punto parametrale, ovvero la base su cui si calcola la retribuzione del personale militare. Dal valore di 183,70 euro in vigore nell'aprile 2022, si passa ora a 195,50 euro con decorrenza da gennaio 2024. Cosa vuol dire? Tradotto in cifre, significa un aumento medio dello stipendio del 6,5%, che si aggiunge agli anticipi già erogati come indennità di vacanza contrattuale (0,5%) e al pre-acconto sul rinnovo (3,35%). Questo incremento sarà visibile nel cedolino ordinario, ma il saldo degli arretrati verrà corrisposto separatamente, con un'emissione straordinaria attesa per il mese di maggio. Si tratta dunque di somme relative al 2024 e ai primi mesi del 2025.

Indennità specialistiche: cyber, subacquei, soccorritori

Una novità significativa riguarderebbe l'ampliamento e la rimodulazione delle indennità operative, con un occhio di riguardo alle figure professionali più esposte o specializzate. Il comparto cyber, ad esempio, registrerà un aumento dell'indennità di impiego al 55%, mentre per gli equipaggi di volo e gli sperimentatori si arriverà a un più sostanzioso 155%. Ci saranno aumenti importanti anche per gli operatori subacquei e per categorie finora meno riconosciute formalmente.

Il decreto introduce poi anche nuove indennità ad hoc:

  • 50 euro mensili per gli artificieri di reparto;
  • 35 euro per il personale del genio ferrovieri;
  • 12 euro per turno per l'attività addestrativa o operativa notturna (con almeno 4 ore nella fascia 22.00-06.00);
  • 18 euro per i servizi armati notturni, cumulabili con altre voci, ma non con lo straordinario notturno.

In evidenza anche l'indennità del 170% per gli operatori sensori APR (droni) e quella riservata ai guida caccia imbarcati su portaeromobili (30% dell'indennità di impiego operativo).

Straordinari, orari e turni: riconosciuto il lavoro in eccesso

Il nuovo contratto riconoscerà poi esplicitamente le ore di lavoro eccedenti l'orario settimanale, cioè quelle "in più", prevedendone la retribuzione come straordinario laddove il bilancio lo consenta. Se le risorse non bastaeranno, il militare avrà diritto a un recupero compensativo, da fruire però entro due anni. In caso contrario, e solo se la richiesta di recupero non sarà accolta per esigenze di servizio, le ore saranno comunque pagate. Verrà poi istituita anche un'indennità di turno notturno (18 euro), valida per almeno 4 ore lavorate tra le 22.00 e le 6.00.

Più tutele e maggiore attenzione al benessere

Oltre agli aspetti economici, il decreto toccherà anche il piano dei diritti e della salute: verrà infatti introdotta la possibilità di cedere parte della licenza ordinaria a colleghi della stessa Forza Armata che si trovano nella necessità di assistere familiari gravemente malati. Si tratta della cosiddetta "licenza solidale", già prevista in altri comparti pubblici, ora estesa anche al personale militare. Entro sei mesi, poi, saranno istituiti anche degli organi di verifica sulla salubrità dei servizi di mensa e degli spacci, per garantire standard igienico-sanitari adeguati in luoghi spesso decentrati o logisticamente complessi.

Con questo contratto, il comparto Difesa avrebbe dunque l'obiettivo di avvicinarsi a una visione più moderna della professione militare, dove la specializzazione, l'usura psicofisica e l'alta disponibilità operativa vengono riconosciute anche a livello economico.

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