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Forza Padania: i cosentiniani corteggiano Salvini, il più antimeridionale dei leghisti

Il ‘cerchietto magico’ di Nick lascia trapelare l’ipotesi di allearsi con la Lega Nord: a giorni un incontro con Matteo Salvini? Ilarità tra gli addetti ai lavori: è lo stesso che cantava “napoletani colerosi e terremotati” e che voleva a tutti i costi dietro le sbarre l’ex sottosegretario.
A cura di Carlo Tarallo
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Il cerchietto, dove lo metto? E chi lo sa. In rivolta contro il “cerchio magico” berlusconiano, il “cerchietto magico” cosentiniano ha lasciato filtrare l’ipotesi che non ti aspetti: una alleanza nientedimeno che tra Forza Campania (gruppo nato dalla scissione dei fedelissimi di Nicola Cosentino) e la Lega Nord! Uno “spiffero” raccolto dal Corriere del Mezzogiorno parla addirittura di un incontro a breve tra il segretario legaiolo Matteo Salvini e i vertici di Forza Campania, scheggia scissionista di Forza Italia capitanata da Nicola Cosentino.

QUANDO SALVINI CANTAVA “NAPOLETANI COLEROSI”
Salvini e Cosentino alleati alle elezioni? Ma si tratta per caso dello stesso Salvini immortalato dalle telecamere mentre canta “Mamma che puzza scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani, colerosi, terremotati…”. Proprio così: lui! Lo stesso Salvini che aveva anche affermato di aver “letto gli atti e quindi essere favorevole all’arresto di Nicola Cosentino” quando il Parlamento, nel gennaio 2012, fu chiamato ad esprimersi sulla carcerazione dell’ex sottosegretario. La Lega si dilaniò, Umberto Bossi salvò Cosentino dopo una polemica al veleno con Roberto Maroni. E oggi la scialuppa di salvataggio per i cosentiniani sarebbe un’alleanza con il leader-ultrà antimeridionale leghista? Basta una rapido giro di telefonate tra i big della politica per ascoltare la stessa, identica risposta: “Sono alla frutta”.

FITTO TORNA A SFIDARE BERLUSCONI
A complicare ulteriormente la situazione ci si mette Raffaele Fitto. Considerato il “volto nuovo” del verdinian-cosentinismo, il leader pugliese anche oggi lancia la sua stoccata al leader azzurro. “Proprio perche' condivido il richiamo di ieri del presidente Berlusconi contro gli egoismi e le rendite di posizione – scrive Fitto – ritengo le elezioni europee l'occasione per dare il nostro contributo a questa grande battaglia politicamente decisiva, recependo in pieno il suo appello. Se dovesse, quindi, permanere la tesi di non candidare i parlamentari nazionali sono pronto a candidarmi e disponibile a dimettermi dal Parlamento”. Una sfida lanciata il giorno dopo la nomina del Comitato di Presidenza, che Berlusconi ha imbottito di fedelissimi relegando i “pitonisti” (la corrente Verdini-Cosentino-Santanchè-Fitto) in minoranza. Venerdì prossimo è prevista la prima riunione del Comitato: si discuterà di candidature. Berlusconi non vuole che il partito venga dilaniato da conte interne nel momento per lui più delicato. Ribadirà che Fitto, secondo lui, non dovrebbe candidarsi. E potrebbe essere scontro.

SILVIO E RAFFAELE, QUELLO SCONTRO DEL NOVEMBRE 2013
“Fitto – spiega un parlamentare di FI informatissimo sui fatti – pur non avendo tutti i torti ha sbagliato a intraprendere il percorso del braccio di ferro con Berlusconi sulla candidatura alle Europee. In questo modo, rischia di apparire come la testa d’ariete di tutti i dissidenti, della vecchia guardia che non si rassegna al rinnovamento. Appare come manovrato da Verdini e Cosentino. E poi, i rapporti con Berlusconi si sono incrinati quella volta in cui, mentre Silvio tentava in tutti i modi di evitare l’addio di Alfano, minacciò che in caso di accordo sarebbero stati lui e i suoi a uscire dal partito. Silvio non lo ha perdonato”. Era il novembre del 2013, Forza Italia era in preda alla guerra tra “falchi” e “colombe”. Fitto capitanava i falchetti, sembrava destinato al ruolo di erede di Berlusconi alla guida del partito. Ma Silvio non era convinto di lasciare andare via Alfano e i suoi. Tentò l’ultima mediazione, ma quando sembrava che un canale di dialogo si stesse riaprendo, Fitto (raccontano fonti autorevoli) lo stoppò bruscamente. Ventilò l’ipotesi di una fuoriuscita in massa dei “falchi”. Si narra che mise in dubbio (eufemismo) la lucidità di ragionamento del leader. Berlusconi abbandonò ogni tentativo di mediazione in extremis con Alfano, che diede vita al Nuovo Centro Destra. Ma da quel giorno anche la parabola di Fitto è stata tutta in discesa.
“Raffaele – aggiunge un leader meridionale di Forza Italia – sa bene che non può candidarsi contro la volontà di Berlusconi. Non si fida più del presidente, ricambiato. Escludo però che possa rendersi protagonista di una scissione sul modello di quella operata dai fedelissimi di Cosentino in Campania. Sarebbe la sua fine”. Ma a proposito di fedelissimi.

E INIZIANO A CIRCOLARE ANEDDOTI SUL “CERCHIETTO MAGICO” COSENTINIANO
C’è cerchio e cerchio, magico o tragico. E inizia a circolare la mappa del “cerchietto magico” dei cosentiniani. Da chi è composto? I nomi, ovviamente, non sono soltanto quelli dei consiglieri regionali e dei senatori, esposti in prima persona. Ci sono anche terze e quarte file, ovviamente. E l’aneddotica inizia a fiorire.

CAMICIE, SOGGIORNI E DERATTIZZAZIONE
Tra i corridoi del "palazzo" si parla ad esempio di un protagonista della vicenda con la passione per gli acquisti di capi di abbigliamento destinati ai leader nazionali. Camicie su misura a decine, ordinate e ritirate presso un noto sarto napoletano. Si parla di soggiorni all’Hotel Vesuvio. Di eventi politici e di materiale commissionato senza badare a spese a un’azienda del Vesuviano. E si parla, sempre di più, di topi. anzi, di ratti. Ma questa è un’altra storia. Ancora per poco…

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