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Elezione del Presidente della Repubblica 2022

Forza Italia vuole Berlusconi al Quirinale, iniziano i dialoghi tra partiti: i dem mettono il veto

Per Antonio Tajani, Silvio Berlusconi ha i numeri necessari per essere eletto al Quirinale. La Lega, nel frattempo, sottolinea l’importanza di coinvolgere tutte le forze politiche nelle trattative, a partire da Italia Viva e Movimento Cinque Stelle. Il Partito democratico mette il veto sul nome del Cavaliere.
A cura di Annalisa Girardi
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Il centrodestra spinge per Silvio Berlusconi al Quirinale. "Può rappresentare l'unità nazionale, sarebbe il miglior garante per l'Italia e per il premier Draghi", ha affermato il vice Antonio Tajani in un'intervista con il Messaggero. Il numero due di Forza Italia è convinto che ce la possa fare: "Ci sono le condizioni affinché venga eletto", spiega, perché oltre ai numeri del centrodestra potrebbe anche contare su "quelli del gruppo Misto", che "saranno decisivi". In tal senso però, ha proseguito Tajani, sarà importante vedere le prossime mosse di Matteo Renzi, leader di Italia Viva.

Il segretario della Lega, Matteo Salvini, nel frattempo sta facendo le sue, proponendo un tavolo con tutti i vertici di partito per discutere della partita del Colle. Tajani è convinto, però, che la Lega non si tirerà indietro nel sostegno a Berlusconi durante le trattative con gli altri partiti (alcuni dei quali hanno già posto il veto sul nome del Cavaliere). "Nell'ultimo vertice si è deciso che ogni scelta del centrodestra verrà presa insieme. Nessuno ha rinnegato quella decisione, la coalizione non è a rischio", ha assicurato.

Berlusconi, di fatto, non ha ancora ufficializzato la propria candidatura. Ma secondo quanto detto nell'ultima riunione con gli alleati del centrodestra, dovrebbe farlo a breve ora che è chiuso il capitolo sulla legge di Bilancio. Intanto però la maglia inizia a stringersi e i partiti hanno aperto i dialoghi per capire quali sono le ipotesi sul tavolo e i numeri a sostegno di ciascuna. Per il vicesegretario del Carroccio, Lorenzo Fontana, "dopo trent'anni di presidenti di centrosinistra", è arrivato il momento di vedere un esponente del centrodestra al Quirinale.

In un'intervista al Corriere della Sera Fontana ha spiegato che però è fondamentale, perché questo avvenga, che "il nostro campo sia compatto e che allacci un dialogo con le altre forze per provare a creare delle convergenze". Secondo il vicesegretario leghista il centrodestra dispone di figure autorevoli che "potrebbero trovare i consensi necessari anche delle altre forze politiche". A partire da Movimento Cinque Stelle, il gruppo di maggioranza relativa, e Italia Viva, quello che più si avvicina al centrodestra. Su Berlusconi, Fontana assicura che avrà il sostegno della Lega nelle prime votazioni, ma ammette che all'ex presidente del Consiglio sicuramente non basteranno i numeri.

Anche il Partito democratico è pronto a trattare con la Lega e tutto il centrodestra. Unica condizione? Togliere il nome di Berlusconi dal tavolo. Lo ha detto, in un'intervista al Messaggero, la capogruppo dem alla Camera, Debora Serracchiani. "Serva una maggioranza larga, una massima condivisione possibile su un nome che sia ovviamente anche all'altezza dei tempi che stiamo vivendo". Poi ha concluso: "A chi come Salvini chiedeva di fare un tavolo abbiamo detto che ci si può sedere soltanto se non vengono imposti nomi divisivi per il Paese come quello di Berlusconi. Se qualcuno pensa di poter eleggere il presidente della Repubblica con 505 voti si prende una grande responsabilità. La decisione sul Quirinale deve essere accompagnata da una su Palazzo Chigi".

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