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Autonomia differenziata delle Regioni

Forza Italia sull’Autonomia: “Prima i Lep, poi valutiamo: se unità nazionale a rischio, noi non ci stiamo”

Forza Italia non ha alcuna intenzione di permettere che nell’attuazione dell’Autonomia differenziata arrivino modifiche che rischiano di mettere a repentaglio l’unità nazionale: lo ribadisce il portavoce del partito, Raffaele Nevi.
A cura di Annalisa Girardi
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L'aveva detto e lo ribadisce: Forza Italia si assicurerà che nell'attuazione della riforma sull'Autonomia differenziata nessuno venga lasciato indietro: prima di tutto vanno definiti i Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) e solo in un secondo momento si potranno fare tutte le valutazioni del caso in merito alla concessione di maggiore Autonomia alle Regioni. A fare il punto è il portavoce del partito, Raffaele Nevi, che in un'intervista con il Quotidiano del Sud ribadisce come la premessa rimanga sempre quella per cui l'unità nazionale viene prima di tutto.

"La legge è legge e si applica in base a quello che c'è scritto, e quindi prima i Lep. La loro definizione è il loro finanziamento possono essere una grande opportunità per il Sud. Solo dopo questo, si potrà valutare l'eventuale concessione dell'Autonomia – ha detto il deputato di Forza Italia – Anche per la materie non soggette ai Lep, bisogna attenersi a quello che il Parlamento ha approvato, attraverso gli ordini del giorno di Forza Italia e quindi, prima di tutto, la valutazione di impatto e garanzia di non mettere a repentaglio l'unità nazionale. Se non si farà questo, Forza Italia non voterà a favore in Parlamento e non se ne farà nulla".

Insomma, se nei prossimi passaggi della riforma dovessero emergere eventuali rischi per l'unità nazionale, Forza Italia non la sosterrà: "Vigileremo attraverso l'osservatorio istituito da Antonio Tajani, affinché non si stravolga la legge approvata e modificata con un grande lavoro dei nostri senatori e che se attuata bene può rappresentare un rafforzamento del Sud, del Nord e della coesione nazionale".

Intanto prosegue la campagna delle opposizioni per la raccolta firme per il referendum abrogativo. Solo online si sta già sfiorando il quorum di mezzo milione di firme. Per coloro che sono favorevoli alla riforma, invece, è un'iniziativa senza senso: "Io rispetto gli istituti della democrazia, quindi anche il referendum. A breve capiremo se verrà approvato dalla Corte costituzionale o se sarà un fuoco di paglia. Ma l‘opposizione fa un racconto irreale di questa riforma: il Sud avrà più opportunità del Nord, lo vedremo presto. E poi: qualcuno si è reso conto che dobbiamo fare il federalismo fiscale, perché la Ue ci ha dato 85 miliardi a fondo perduto sui 230 miliardi del Pnrr?", ha commentato il governatore del Veneto, Luca Zaia, in un'intervista con il Corriere della Sera.

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