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Opinioni

Forza Italia pronta ad un appoggio esterno al Governo Renzi

La possibilità staffetta sempre più caldeggiata dai renziani. Forza Italia non è d’accordo, ma si prepara ad ogni eventualità, pur di essere della partita.
A cura di Carlo Tarallo
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SILVIO NON CREDE ALLA STAFFETTA, NEL PD SALE LA TENSIONE
I renziani che non vedono l’ora di ottenere uno strapuntino di governo segnalano in rialzo le quotazioni della “staffetta”, gli scettici frenano, i lettiani resistono: tra cene, telefonate, sms, liti, e sogni di gloria va in scena (l’ennesima) lunga notte del Pd.
Berlusconi non crede alla “staffetta” ma si prepara a ogni scenario; in FI c’è chi ipotizza un appoggio esterno.

Cene, riunioni, telefonate chilometriche, passeggiate altrettanto chilometriche, conversazioni accalorate, “dritte” ai giornalisti, sms, whatsapp e qualche vaffa. Va in scena a Roma il famoso “teatrino”, e tutto in casa Pd (lo ha ammesso anche Giorgio Napolitano), in questa lunga serata molto ma molto democratica, in cui il Governo Renzi sembra, per chi non aspetta altro, “sempre più vicino: quotazioni in rialzo!”. “Sì ma quando?”. “La settimana prossima”. “E Letta?”. “Ehhhh questo è il problema, bisogna vedere che cosa fargli fare”.

Basta questo minimo scambio di battute con un parlamentare renziano “governista” per comprendere come in queste ore la partita tra Matteo e Enrico sia ancora tutta da giocare, mentre incombe la direzione nazionale del Partito Democratico di giovedì prossimo con i renziani divisi sulla prospettiva della “staffetta” e con la prospettiva di un presidente del consiglio sfiduciato dal suo stesso partito in diretta streaming.

I RENZIANI CHE SI SENTONO GIA’ MINISTRI E SOTTOSEGRETARI…
Gli aspiranti ministri e sottosegretari, tra i parlamentari del Partito Democratico, si moltiplicano con il passare delle ore e “premono” per un cambio della guardia. E c’è da capirli: vedono la prospettiva di una legislatura lunga e di un posto di governo a portata di mano, mentre fino a qualche ora fa sembrava incombere la Grande Smobilitazione. A premere per la staffetta sono infatti per lo più esponenti della nomenclatura del partito che si sono riscoperti “renziani” dopo aver sostenuto Pierluigi Bersani alle primarie del 2012 e che considerano i sostenitori “antemarcia” del sindaco (ex) rottamatore dei giovanotti bravi al computer ma a digiuno di politica. Sono loro (e sono tanti), molto più che lo stesso Renzi (in cuor suo scettico) a lavorare per un cambio della guardia a Palazzo Chigi.

…E QUELLI CHE TEMONO IL “TRAPPOLONE”
Una prospettiva che al contrario non convince per niente chi nel Pd, tra i fedelissimi, continua a suggerire a Matteo Renzi di resistere alla tentazione e di non fondare la sua prima e decisiva esperienza a Palazzo Chigi su una maggioranza risicata e sostanzialmente nelle mani di deputati e senatori del Pd non “fedeli” al segretario e su un partito come Ncd, che resta organico al centrodestra. Non a caso, nei corridoi della Camera, i governisti parlano di un “patto chiuso nel pomeriggio con Alfano”. Ma a proposito di centrodestra.

IN FORZA ITALIA PRONTI A TUTTO (ANCHE ALL’APPOGGIO ESTERNO)
Dalle parti di Forza Italia scontati i toni duri “ufficiali”, ma si ragiona sul futuro: che succede se Renzi finisce per sostituire Letta in corsa? I più “sfacciati” propenderebbero per un appoggio esterno; quelli che conoscono un po’ meglio il sindaco, tendono a escludere che si faccia “intrappolare” così ma si preparano a una “opposizione non pregiudiziale”; quelli che invece conoscono un po’ meglio il Presidente della Repubblica continuano a sostenere che Napolitano sta semplicemente cercando di tenere in piedi Enrico Letta, costringendo Renzi a quel “no grazie” che di fatto metterebbe il Parlamento davanti a un bivio: o Letta bis o elezioni. Con la speranza che a quel punto i deputati che temono di perdere la poltrona ridiventino subito “lettiani”. E Berlusconi?

MA SILVIO NON CREDE ALLA “STAFFETTA”
L’ex premier continua a essere scettico sul fatto che Matteo Renzi abbia intenzione di diventare Primo Ministro senza passare attraverso il voto e (soprattutto) basando il suo futuro politico sostanzialmente su un accordo con Angelino Alfano. Il “patto” stipulato con Renzi, secondo Berlusconi, è blindato. La prospettiva alla quale il leader di Forza Italia sta lavorando resta quindi quella di un voto entro l’anno prossimo, con la nuova legge elettorale e con (almeno secondo lui) buone possibilità di vittoria. E se ci fosse un colpo di scena con Renzi a Palazzo Chigi? La data delle elezioni politiche tornerebbe a essere un’incognita, ma a partire dalle Europee il logoramento dell’immagine di un “premier non eletto dal popolo” sarebbe molto meno difficile…

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