Forza Italia dice sì allo Ius Scholae e spacca la maggioranza, l’appello dal Pd: “Ora approviamo la riforma”
Bene le dichiarazioni, ma adesso serve la convergenza in Parlamento: è questo, in sostanza, il messaggio che arriva oggi da diversi esponenti dell'opposizione, dopo l'apertura di Forza Italia allo Ius Scholae. È stato Antonio Tajani a dirsi subito a favore di una riforma della cittadinanza, quando il tema è tornato al centro del dibattito pubblico grazie ai giochi olimpici. Ma le parole del segretario azzurro non sono state per niente apprezzate dalla Lega, che ha subito messo in chiaro che non accetterà alcuna "scorciatoia" sulla questione. La maggioranza è di fatto spaccata e ora le opposizioni chiedono a Forza Italia di mantenere la posizione anche in Parlamento, quando sarà il momento di votare.
Sono diverse, infatti, le proposte di legge presentate tra Camera e Senato sulla riforma della normativa che regola la cittadinanza, risalente al 1992. Su alcune, come quelle che chiedono lo Ius Soli – cioè il conferimento della cittadinanza italiana a chi nasce in territorio italiano – sarà difficile trovare una convergenza bipartisan; ma su quelle che partono dal principio dello Ius Scholae – la cittadinanza a chi ha frequentato almeno un ciclo di studi nel nostro sistema scolastico, per farla breve – è possibile che i numeri non siano solo quelli del centrosinistra.
"È l'occasione giusta per fare un primo passo. Se si rivelerà possibile un dibattito non ideologico, non umorale, non strumentalizzato politicamente", ha detto il senatore del Partito democratico, Graziano Delrio, in un'intervista con il Corriere della Sera, parlando dell'apertura di Forza Italia. Per poi lanciare un appello: "Io credo che la miglior trattativa si debba intavolare in Parlamento, luogo deputato a interpretare al meglio i cambiamenti sociologici, culturali, antropologici del Paese. Forza Italia ha perfettamente ragione a sostenere che non esiste un vincolo di maggioranza su questo genere di temi. Quindi sia conseguente: calendarizzi la legge, ne avvii l'iter di approvazione".
Un invito che non è solo diretto a Forza Italia, ma anche al partito di Giorgia Meloni, che in questi giorni sembra temporeggiare, prima di prendere posizione: "Senza coraggio non si va da nessuna parte. E io a Giorgia Meloni riconosco di averlo saputo manifestare quel coraggio: ha sostenuto, quando era leader di una forza di opposizione, la proposta di legge sull'assegno unico universale di cui ero primo firmatario. Oggi FdI può dimostrare che non ha paura di ragazzi e ragazzini che si sentono e sono italiani. O ci va bene considerarli nostri connazionali solo quando indossano la maglia azzurra nelle competizioni sportive? ", ha aggiunto Delrio.
Sempre dal Pd, anche il sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha parlato di coraggio, affermando di aver apprezzato quello di Tajani: "Ho apprezzato molto il coraggio di Forza Italia. All'interno di questa maggioranza di destra ci sono moderati con cui ci si può confrontare con ragionevolezza e mettendo da parte le ideologie. Il dato politico mi sembra di rilievo", ha detto in un'intervista a La Stampa. E ancora: "Mi sembra un ottimo segnale che l'apertura arrivi da una forza di governo. Significa che esiste una politica matura, in grado di affrontare un problema strutturale e smettere di fare finta che il tema della cittadinanza non sia una priorità".
Infine, anche il leader di Azione, Carlo Calenda, ha accolto con favore l'apertura di Forza Italia: "Penso che abbiamo bisogno di nuovi cittadini, di nuovi italiani. Ce lo richiede la demografia. È un'urgenza anche dell'economia. E questa, nell'attuale legislatura, mi pare l'unica riforma che ha qualche chance di venir approvata", ha detto in un'intervista a Repubblica. Per poi aggiungere: "I figli di Berlusconi non vogliono più un partito appiattito sulla destra e si sono sganciati sui diritti. Ciò apre prospettive interessanti".