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Forza Italia contro i senatori a vita: “Non hanno meriti, la nomina va revocata”

I senatori di Forza Italia Elisabetta Casellati e Lucio Malan sollevano obiezioni sulla legittimità della scelta di Napolitano: “Rispetto, ma dove sarebbero gli altissimi meriti?”. Ecco, in realtà basterebbe una piccola ricerca…
A cura di Redazione
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Che il gruppo dirigente di Forza Italia non avesse preso bene la scelta dei senatori a vita di presentarsi nell'Aula del Senato per votare la decadenza di Silvio Berlusconi era cosa nota e tutto sommato comprensibile. Un po' meno prevedibile era invece la scelta di contestare in maniera ufficiale la decisione di Giorgio Napolitano di nominare Abbado, Cattaneo, Rubbia e Piano membri "a vita" del Senato della Repubblica. Invece, come riportano le agenzie, i  senatori di Forza Italia Elisabetta Casellati e Lucio Malan hanno posto la questione sulla sussistenza dei requisiti previsti per la convalida dei senatori a vita, chiedendo un rinvio per l'acquisizione della documentazione necessaria.

A spiegare il merito della questione è Lucio Malan che, pur rispettando il Capo dello Stato, nota come "dalle carte trasmesse non siano emersi elementi sufficienti ad identificare gli ‘altissimi' meriti scientifici della prof. Cattaneo né gli ‘altissimi meriti sociali' attribuiti a tutti e quattro". Obiezioni che, vale la pena ricordarlo, non sono emerse a suo tempo per la nomina, ben più strumentale (ovviamente altrettanto legittima) verrebbe da dire, di Mario Monti.

Ecco, in ogni caso e al di là della eventuale decisione della Giunta, potrebbe essere d'aiuto una piccola carrellata sui riconoscimenti e sugli attestati di stima dei senatori a vita. A cominciare da Renzo Piano: Premio Pritzker, il più noto riconoscimento di architettura esistente, l'Honorary Fellowship Riba a Londra (1986), la Legione d'Onore a Parigi (1985), la Riba Royal Gold Medal for Architecture (1989), il titolo di “Cavaliere di Gran Croce”, il premio Imperiale a Tokio (1995), visiting professor alla Columbia University di New York, alla Architectural Association di Londra, laurea honoris causa ricevuta dalle Università di Stoccarda e Delft.

Passando poi per Carlo Rubbia, Premio Nobel per la Fisica nel 1984 per la scoperta dei bosoni W e Z, poi presidente dell'ENEA, l'ente per l'energia atomica e uno degli studiosi italiani più conosciuti e stimati di sempre a livello internazionale. Fino ad arrivare a Claudio Abbado, direttore principale dei Wiener Philharmoniker, primo direttore ospite della London Symphony Orchestra, direttore musicale della Staatsoper di Vienna, direttore principale della Filarmonica di Berluono, dell'Orchestra Mozart e destinatario di una serie infinita di riconoscimenti a livello internazionale; nonché alla professoressa Elena Cattaneo, la cui carriera vi abbiamo raccontato in questo speciale e i cui titoli dovrebbero sostanzialmente bastare a mettere a tacere ogni obiezione.

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