Forza Italia continua a crescere e il centrodestra tocca il 36%, ma M5S rimane il primo partito
Che cosa dicono i recenti sondaggi, in vista delle elezioni politiche del 2018 che secondo recenti rumour si svolgeranno quasi sicuramente il prossimo 4 marzo? Stando alla "supermedia" elaborata da Youtrend tenendo conto di 9 sondaggi effettuati in quest'ultima settimana, il Movimento 5 Stelle si conferma il primo partito italiano con un consenso pari al 27,2%, seguito a ruota dal Partito Democratico, che perde parecchie preferenze e tocca il suo valore più basso dell'anno, pari al 24,4%. Nelle ultime settimane, rileva Youtrend, il Pd sembra aver arrestato la sua inesorabile caduta, ma complice il nuovo "caso Boschi" andrà vagliata la tendenza delle prossime settimane per capire quanto le rivelazioni di Vegas e Consoli potrebbero pesare in termini elettorali.
Per quanto riguarda invece il centrodestra, Forza Italia continua a crescere e ha toccato il valore più alto dell'anno, pari al 15%. La Lega di Matteo Salvini sarebbe il secondo partito di coalizione con il 13,5% dei consensi, Fratelli d'Italia – in crescita – si attesta invece al 5%. Nel complesso, l'area di centrodestra secondo la supermedia sfiora il 36%, registrando il miglior risultato di coalizione, ma rimane comunque da capire che effetti avrà la lite scoppiata tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi in relazione alla riforma del rito abbreviato. La neonata lista Liberi e Uguali guidata dal presidente del Senato Pietro Grasso è stimata sopra il 6%, in aumento di oltre 1 punto rispetto alla somma dei due principali soggetti costituenti (MDP e Sinistra Italiana) rilevata un mese fa, spiega Youtrend.
"Il gran numero di sondaggi pubblicati di recente conferma, per molti versi, le tendenze che stavano emergendo nelle ultime settimane: una flessione del PD, una crescita di Forza Italia ai danni della Lega, una stabilità passiva del M5S. La novità più recente riguarda proprio l’aumento del valore che riguarda il principale tra i soggetti alla sinistra del PD, ossia Liberi e Uguali. Un aumento che, se avvenisse a spese dei democratici alle prossime elezioni, danneggerebbe questi ultimi a vantaggio di centrodestra e M5S nei collegi uninominali. Non è un caso che la nuova strategia mediatica del partito guidato da Matteo Renzi sia quella di evitare in tutti i modi i confronti televisivi con gli esponenti di LeU: ufficialmente, perché “gli avversari sono gli altri”; ma, soprattutto, perché il rischio di perdere voti a vantaggio della formazione di Grasso in una lotta fratricida in campagna elettorale è troppo grande".