Fornero: “Io rottamata? Ma se quelle di Renzi sono le mie riforme…”

A pochi giorni di distanza dalla presentazione delle "linee guida" della riforma del lavoro del Governo Renzi, torna a parlare anche Elsa Fornero, ministro del Welfare nel Governo Monti e ispiratrice di una controversa serie di proposte. Lo fa con una articolata intervista al Secolo XIX nella quale "difende la riforma che porta il suo nome" e risponde direttamente sia all'attuale ministro del lavoro Poletti, che allo stesso Matteo Renzi, colpevoli di continuare a ragionare nel solco di "uno dei grandi costumi negativi del nostro Paese: lavorare sempre in contrapposizione, convinti che tanto arriva il salvatore di turno".

In particolare la Fornero attacca la vulgata secondo la quale la sua riforma sia stata smantellata da Renzi: "Considero sconcertante tutto questo affannarsi a dire che la mia riforma è stata smantellata. È una fandonia. Sono contenta se Renzi riesce a trovare 10 miliardi che io non avevo a disposizione. Ma prendiamo le nuove proposte. Vogliono estendere la acausalità dei contratti a termine su 36 mesi. Bene, ma sono stata io a introdurla con grandissima fatica per un anno […] L'Aspi: c'è già. Ora vogliono estenderla e ribattezzarla Naspi, e mi chiedo che bisogno ci sia, visto che è appena nata. La cassa in deroga: dicono che l'aboliranno. Ma l'abbiamo già abolita, a partire dal 2017. Forse la mia legge non è stata letta bene". Anzi, la Fornero lancia una sorta di allarme sulla linea di condotta del Governo in materia di assunzioni: "Noi abbiamo contribuito a rendere meno rigido il mondo del lavoro in uscita, ma in cambio ci siamo battuti per una maggiore stabilizzazione all'entrata per i giovani, anche rafforzando l'apprendistato […] Siamo proprio sicuri che in questo momento serva svincolare la contrattazione a tempo e allungarne i tempi? E non diamo, per favore, il colpo di grazia al contratto a tempo indeterminato".