Formigoni: Lega inaffidabile e ribaltonista, al voto tra 45-90 giorni
La presidenza Formigoni alla Regione Lombardia è ormai agli sgoccioli, dopo l'ultimatum della Lega e la presa d'atto di Alfano è stato lo stesso Formigoni ad assicurare che entro oggi se non ci saranno novità provvederà ad avviare l'iter per portare la Regione alle elezioni in un periodo compreso tra 45 e 90 giorni. Resta però l'amarezza del Governatore per un colpo alle spalle imprevisto da parte del Carroccio che ha fatto sbottare Formigoni. "Sono allibito e sconcertato, si conferma l'anima della Lega inaffidabile e ribaltonista" ha detto in un'intervista al Corriere ricordando che appena poche ore prima insieme ad Alfano e a Maroni avevano concordato l'azzeramento della giunta e la formazione di una nuovo gruppo per arrivare fino a fine mandato nel 2015. Formigoni non si capacita "giovedì ci siamo parlati in tre, io, Alfano e Maroni, abbiamo concordato la strategia, siamo andati davanti alle telecamere, ci siamo stretti la mano, e poi? Vuol dire che hanno proprio deciso di andare da soli. Non mi resta che augurare loro un buon cammino. Ma non credo andranno molto lontano".
Una cosa è certa non ci sarà un accanimento nel voler governare a forza perché "sei mesi di campagna elettorale per la Lombardia sono un fatto demenziale". Niente election day ad aprile dunque come aveva chiesto la Lega, ma ricorso alle urne molto prima: "mi assumo il compito istituzionale di limitare al minimo la campagna elettorale e andare al voto al più presto" ha assicurato Formigoni. Tempi certi non ce ne sono, infatti prima di dare l'addio il Governatore dovrà provvedere alla legge elettorale e alla chiusura del bilancio. Vista la tensione nella maggioranza non sarà certo facile e le ripercussioni sulle alleanze Lega Pdl nelle altre regioni appare sempre più probabile. Formigoni lo ripete da giorni ma alla Lega sembra non interessare, "lo ha detto il segretario del Pdl veneto, Alberto Giorgetti, se cade la Lombardia, si vota anche qui" ha affermato Formigoni, ribadendo che l'accordo politico tra i due partiti riguardava anche Veneto e Piemonte oltre alla Lombardia.
Ad ogni modo Formigoni non abbandonerà il campo visto che ha assicurato che alle prossime elezioni lui ci sarà anche se il ruolo resta ancora da stabilire. Del resto nonostante gli scandali in Regione, i suoi seguaci, in primis quelli di Comunione e Liberazione, non gli hanno fatto mancare il sostegno in queste settimane. Dopo l'addio il Presidente della Regione Lombardia dovrà anche decidere cosa fare del suo incarico come commissario generale di Expo, però Formigoni mette le mani avanti "la nomina di commissario generale di Expo è stata fatta sulla persona non sulla carica, tuttavia mi prenderò del tempo per riflettere e decidere".