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Fondi russi alla Lega, Matteo Salvini cede: “Riferirò in Parlamento, fa parte del mio lavoro”

Il ministro dell’Interno e leader della Lega, Matteo Salvini, alla fine ha ceduto alle pressioni (anche dei suoi alleati di governo) e ha annunciato che riferirà in Parlamento sulla vicenda dei presunti fondi russi alla Lega: “Fa parte del mio lavoro. Vado in Parlamento tutte le settimane per il question time, a quello che mi chiedono rispondo”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Alla fine le pressioni provenienti da più parti e anche dagli alleati di governo del Movimento 5 Stelle hanno fatto cedere il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Che sul caso dei presunti fondi russi alla Lega si dice pronto a riferire in Parlamento. Il vicepresidente del Consiglio e leader della Lega, parlando in prefettura a Genova durante una conferenza stampa, sottolinea che riferirà in Parlamento perché “fa parte del mio lavoro”. “Vado in Parlamento tutte le settimane per il question time, a quello che mi chiedono rispondo”, afferma ancora Salvini. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, intanto fa sapere di aver inoltrato la richiesta di riferire alla Camera allo stesso Salvini: "Adesso aspettiamo la risposta".

Salvini parla della figura di Gianluca Savoini: “Lo conosco da 25 anni, dai tempi dell'Università Statale di Milano. L'ho sempre ritenuto una persona corretta e fino a prova contraria continuerò a ritenerlo persona corretta”. Prima, sempre a Genova, il leader leghista spiegava: “Non c’è nulla su cui possa essere coinvolto, mi occupo di vita reale, di problemi veri cercando di risolverne un po’”.

Di Maio e Fico chiedono a Salvini di riferire in Parlamento

A fare pressing su Salvini è anche l’altro vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, che attacca frontalmente il ministro dell’Interno: “Chi vuole incontrare le parti sociali può farlo, ma quello che mi dà noia è che lo si faccia per sviare da una questione più grande, quella di un vice primo ministro che, secondo me, deve andare a riferire in Parlamento sulla questione Russia. Io sono sicuro che ci andrà e così ci darà anche modo come maggioranza di difenderlo. Ma quando un Parlamento chiama è giusto che un premier, un vicepremier, un sottosegretario risponda, soprattutto se si pensa di essere strumentalizzati ben venga un chiarimento in Parlamento. Perché quella è l'occasione per chiarirsi non davanti ai parlamentari ma agli italiani. Io penso che più ci si negherà di come sono andati i fatti e più se ne parlerà, e noi dobbiamo occuparci di altro, non possiamo passare il tempo a parlare di un caso che la Lega considera un fuoco di paglia”.

In mattinata anche il presidente della Camera, Roberto Fico, ha chiesto a Salvini di riferire in Parlamento sulla questione dei fondi russi alla Lega: “Riportare il dibattito all'interno del Parlamento è una cosa giusta e positiva. Buona, perché si riporta un dibattito, che interessa al Paese, nella giusta sede. Quella è sempre la strada più giusta e di questo ho già informato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro”. Critica anche la ministra per il Sud, Barbara Lezzi, che ad Agorà afferma: “Il Parlamento non è un accessorio, ed è un atto di fragilità e debolezza da parte del ministro dell’Interno dire di avere altro da fare e non andare a riferire su una questione che potrebbe anche essere molto grave”.

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