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Fondi russi alla Lega, Conte provoca Salvini: “Parlamento è sacro, se chiama io rispondo”

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, riferirà in Parlamento sul caso dei presunti fondi russi alla Lega e provoca sulla questione il suo vice, Matteo Salvini: “Mi è stato chiesto di riferire e io riferisco perché quando le forze parlamentari chiamano, il governo risponde con trasparenza nei confronti dei cittadini e dei rappresentanti dei cittadini. Ho una concezione sacrale del Parlamento”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Lo scontro tutto interno al governo tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il suo vice, Matteo Salvini, sembra non accennare a placarsi. E continua sulla vicenda dei presunti fondi russi alla Lega: Conte riferirà in Parlamento il 24 luglio, al Senato. Mentre Salvini ancora non ha dato alcuna conferma. Conte intanto ci tiene a ribadire il suo ruolo e lancia qualche sferzata nei confronti del ministro dell’Interno. In primis sottolinea: “Io sono la massima autorità di governo”. Una risposta chiara sulla replica al Parlamento che lui stesso darà su un caso che riguarda però – in quanto leader della Lega – il suo vice.

Conte riferirà al Senato il 24 e spiega così il perché: “Mi è stato chiesto di riferire e io riferisco perché quando le forze parlamentari chiamano, il governo risponde con trasparenza nei confronti dei cittadini e dei rappresentanti dei cittadini. Ho una concezione sacrale del Parlamento”. Rispondendo ai cronisti, Conte ribadisce che il 24 sarà in Parlamento e ricorda che è lui il presidente del Consiglio e in quanto tale “massima autorità di governo”.

Il presidente del Consiglio parla anche di nomine Ue e dell’elezione della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “Mi sono mosso tutelando gli interessi nazionali dell’Italia, sia per la posizione di un portafoglio economico importante di rilievo, la concorrenza in particolare, sia per quanto riguarda la Bce e le altre posizioni. Credo di aver fatto il massimo per realizzare gli interessi nazionali per poter portare a casa la garanzia di un buon risultato”. E sulla decisione della Lega di non votare per von der Leyen, Conte commenta: “Ha fatto le sue valutazioni, legittimamente ha deciso di formulare una valutazione che rispetto. Se questo dovesse compromettere le trattative con i commissari lo vedremo ma non lo so dire”.

Salvini risponde da Helsinki, replicando a chi gli chiedeva a che punto fosse l’indicazione del commissario europeo a Bruxelles da parte del governo: “Chiedetelo al presidente del Consiglio. Ormai ogni giorno ribadisce che è il presidente del Consiglio, giustamente. E quindi chiedete a lui”. Intanto, però, anche il presidente della Camera, Roberto Fico, scrive al governo per chiedere a Salvini di riferire a Montecitorio sulla questione dei fondi russi: “La richiesta era stata precedentemente avanzata dal deputato Fiano nella seduta del 10 luglio ed era stata tempestivamente trasmessa secondo le ordinarie procedure al Governo. Nella riunione della Conferenza dei Presidenti di Gruppo, appositamente convocata lo stesso 16 luglio, ho ricordato come, a seguito delle suddette richieste, mi fossi personalmente attivato nei suoi confronti nella stessa giornata del 15 luglio, rinnovandole in quella sede l'invito a darvi seguito”.

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