Fondi ai partiti, Fiamme Gialle anche al Consiglio Regionale della Campania
Dopo lo scandalo dei fondi pubblici in Lazio con i soldi destinati ai partiti finiti nelle casse private dei consiglieri, anche in Campania la Procura ha aperto un fascicolo per fare luce su alcune irregolarità nella gestione dei fondi destinati ai gruppi. Su ordine della Procura partenopea questa mattina agenti della Guardia di Finanza si sono presentati presso la sede del Consiglio regionale della Campania al Centro direzionale per acquisire documenti e atti utili ai fini investigativi tra cui la relazione della presidenza del Consiglio sulle modalità di rendicontazione delle spese. Le indagini condotte dal pm Giancarlo Novelli e coordinate dal procuratore aggiunto Francesco Greco per il momento ipotizzano il reato di peculato. Secondo indiscrezioni infatti pare che nell'ambito di un'altra inchiesta su reati di pubblica amministrazione le Fiamme Gialle del nucleo regionale di polizia tributaria abbiano scoperto un giro di bonifici bancari che distraeva fondi pubblici dalle casse dei partiti verso i conti di singoli consiglieri regionali. Resta ancora da chiarire se e come quel denaro sia stato speso successivamente.
Il Presidente del Consiglio Regionale si dice tranquillo – Dal Consiglio Regionale della Campania i primi commenti arrivano dal presidente, Paolo Romano, anche a nome degli altri consiglieri. Romano si dice "tranquillo e disponibile a collaborare" con la magistratura, elencando tutte le misure approvate in questa consiliatura per il rigore e il contenimento della spesa. "Non abbiamo speso un euro di consulenze e abbiamo in bilancio 49mila euro di spese di rappresentanza" ha assicurato il Presidente del Consiglio Regionale, sottolineando che "le spese per il funzionamento dei gruppi consiliari rientrano in questa ottica, circa un milione di euro l'anno suddivisi per 9 gruppi, secondo il numero dei componenti".