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Fmi boccia la flat tax e i condoni fiscali del governo: “Si rischia calo delle entrate e dell’equità”

Il Fondo Monetario Internazionale mette in guardia il governo Meloni sulla la flat tax, perché potrebbe avere effetti negativi sul gettito tributario e sull’equità. E boccia le sanatorie fiscali, così come le soglie all’uso del cash, perché “non aiutano il fisco”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Le valutazioni del Fondo monetario internazionale sull'Italia potrebbero far sorridere il governo Meloni. Se non fosse per quel monito sulle ‘sanatorie' e sulla flat tax, che "potrebbe avere delle implicazioni avverse e portare a una significativo calo delle entrate e dell'equità".

Secondo l'Fmi "continuare a rafforzare la compliance fiscale è necessario, aumentare la soglia delle transazioni cash e introdurre sanatorie sui debiti fiscali non è d'aiuto", si legge nel documento diffuso ieri. Così Fmi che ritiene necessaria in Italia una riforma delle tasse "per allargare la base imponibile e aumentare equità ed efficienza". 

"Il sistema fiscale italiano è caratterizzato dalla dipendenza da aliquote elevate per generare entrate con un base imponibile ristretta. Le entrate italiane sono fra le più alte rispetto al pil attestandosi al 45% (dietro a Danimarca, Francia e Austria nel 2021)", afferma il Fondo secondo il quale il cuneo fiscale sul lavoro è "molto alto".

In Italia si registra inoltre une elevata evasione fiscale, quasi il 6% del pil nel 2020, osservano gli esperti di Washington. "Negli ultimi anni sono state introdotte misure per rafforzare il sistema fiscale e ridurre l'evasione", osserva il Fmi ritenendo "solidi" gli obiettivi della proposta riforma del fisco anche se "non è chiaro" se le proposte riforme sono la strada "più efficiente ed efficace per centrarli". Una riforma del fisco in Italia dovrebbe fare affidamento su "misure che incoraggiano gli investimenti e l'occupazione rispettando allo stesso tempo le entrate e gli obiettivi di progressività".

Cosa dice il Fondo monetario internazionale sul calo demografico

Per combattere il calo demografico, con una popolazione italiana che sta invecchiando sempre più rapidamente, e per combattere gli effetti negativi di tutto questo sul pil, per il Fmi serve una strategia coerente per aumentare significativamente la produttività. Per fronteggiare l'avverso outlook demografico "sono essenziali riforme e investimenti per aumentare la produttività e ammodernare l'economia". All'allentamento delle pressioni demografiche potrebbe contribuire anche l'"invertire la direzione della migrazione", si specifica.

Per combattere la sfida demografica, affrontare il tema della bassa fertilità ha un senso, ma politiche di questo tipo richiedono decenni per avere effetto. Dunque la battaglia può essere giocata offrendo lavori di qualità e con investimenti pubblici efficienti che possono essere un importante catalizzatore per una crescita economica sostenibile.

"Accelerare la transizione digitale è urgente per il successo economico dell'Italia in un mondo sempre più computerizzato", evidenzia ancora il Fondo indicando nell'innovazione un altro "elemento vitale per la crescita economica". L'Italia ha un "grande potenziale di recupero per superare il freno della demografia ma sono necessari cambiamenti fondamentali". 

L'economia italiana è cresciuta in modo "robusto" nel 2022

Ma ci sono anche buone notizie nel documento reso noto ieri. L'economia italiana è cresciuta in modo "robusto nel 2022 nonostante i più alti prezzi dell'energia": "i generosi incentivi hanno spinto gli investimenti privati, soprattutto nel mercato immobiliare" grazie al Superbonus. Il Fondo Monetario Internazionale sottolinea che per aumentare l'efficienza della spesa pubblica bisognerebbe rafforzare i controlli finanziari sull'approvazione del Superbonus e degli altri incentivi, assicurando il rispetto degli obiettivi dei vari programmi.

"Oggi (ieri ndr) arriva anche l'Fmi a dire che l'Italia nelle previsioni di crescita va meglio della Francia e della Germania. Sarebbe stato impensabile un anno fa anche per noi fare questa affermazione", ha commentato il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida.

"Accogliamo con il giusto ottimismo e attenzione le valutazioni del Fmi. Continueremo sulla strada della prudenza, responsabilità e realismo perseguendo l'obiettivo della riduzione del debito pubblico con l'attenzione verso persone e famiglie più vulnerabili e senza trascurare l'indispensabile crescita per rilanciare l'economia italiana, che mostra la sua solidità e resilienza rispetto agli eventi avversi", ha detto il ministro dell'Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, commentando le valutazioni del Fmi.

"Se solo qualcuno di questa maggioranza leggesse il rapporto del Fmi sul nostro Paese capirebbe quanto la linea decisa dal Governo Meloni sia sbagliata. Il Fondo, infatti, promuove a pieni voti il Superbonus, ritenendolo uno dei principali fattori della crescita e della resilienza dimostrata dall’economia italiana. Al contempo, boccia senza appello flat tax e condoni fiscali, ossia il cuore delle politiche fiscali di Meloni e Salvini, ribadendo che sono forieri di iniquità, diseguaglianze e decrescita. Chi altro dovrà intervenire per convincerli di tornare sui propri passi? Dobbiamo aspettare il fallimento per vederli fare poi marcia indietro?", ha detto oggi Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio a Montecitorio.

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