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Floridia: “Il governo Meloni taglia miliardi alla scuola, così merito varrà solo per i più ricchi”

“Il merito va bene quando garantisce a tutti gli stessi strumenti. Se invece tagli nelle periferie, non dai appoggio e sostegno ai ragazzi più in difficoltà, i meritevoli non saranno davvero i più bravi: saranno quelli economicamente più avvantaggiati”: lo ha detto Barbara Floridia, capogruppo M5s in Senato, in un’intervista con Fanpage.it, commentando le risorse che il governo ha stanziato in manovra sulla scuola.
A cura di Annalisa Girardi
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"La manovra di Giorgia Meloni è priva di coraggio, non ci sono misure che vanno nella direzione della crescita e dello sviluppo. È una manovra che taglia su quelli che sono gli elementi essenziali della giustizia sociale, come il reddito di cittadinanza": lo ha detto la capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Senato, Barbara Floridia, già sottosegretaria all'Istruzione durante il governo Draghi, in un'intervista con Fanpage.it. Secondo la senatrice Cinque Stelle "questa legge di Bilancio non ha minimamente la possibilità di andare lontano", anche perché "le risorse contro il caro energia ci fanno arrivare solo fino a fine marzo, mentre la manovra dovrebbe prevedere coperture per tutto l'anno. Cosa succederà a imprese e famiglie da aprile in poi?".

La senatrice è quindi tornata a parlare del reddito di cittadinanza. "Se il governo pensa di poter trovare facilmente lavoro a tutte queste persone (l'Istat ha parlato di una platea di 846 mila persone che il prossimo anno perderanno il sussidio, ndr), perché togliere il Reddito? Se tanto non ne avranno più bisogno… Toglierlo e non avere nessuna soluzione reale dal primo settembre significa mettere queste persone per strada".

Floridia ha quindi proseguito parlando di misure, inserite in manovra dal governo, come l'aumento del tetto al contante e lo stop alle sanzioni per chi i commerciali che non accettano il Pos: "Lo dicono anche Bankitalia e la Corte dei Conti: sono misure che vanno in direzione contraria alla lotta all'evasione fiscale, che invece deve essere una priorità per il nostro Paese. Non credo che per i cittadini una misura che permetta loro di andare in giro con 5 mila euro in contanti, sia una priorità. Molti cittadini nemmeno li hanno 5 mila euro. E non capiamo perché penalizzare i cittadini che vogliono pagare con la carta"

Male anche per quanto riguarda le risorse sulla scuola, che secondo l'ex sottosegretaria all'Istruzione non sono sufficienti: "Noi avevamo stanziato 10 miliardi, la destra ne ha tagliati 10 alla scuola in un solo anno. Non mi meraviglia, però, che non ci siano risorse per la scuola. Nei prossimi anni verranno tagliate centinaia di scuole, perché invece di garantire il dirigente scolastico in scuole con meno di 500 o 600 alunni si va verso la direzione di accorpare gli istituti. Esattamente la direzione opposta e contraria a ciò che la pandemia ci ha insegnato: far sì che le scuole siano diffuse e presenti sul territorio. Se chiudiamo le scuole la dispersione scolastica si moltiplicherà".

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Sul nuovo nome del ministero, che include la parola "merito", Floridia ha commentato: "Il ministero che si occupa della pubblica istruzione non può occuparsi solo dei ragazzi più meritevoli. Ciò per cui la scuola esiste, anche a livello costituzionale, è per proteggere gli ultimi. Deve essere una scuola inclusiva, una scuola che accompagna tutti ad acquisire quelli che sono gli strumenti essenziali per essere e diventare cittadini consapevoli. Il merito per noi è chiaramente un elemento da tutelare. Ma il merito va bene quando garantisce a tutti gli stessi strumenti. Se invece tagli nelle periferie, non dai appoggio e sostegno ai ragazzi più in difficoltà, i meritevoli non saranno davvero i più bravi: saranno quelli economicamente più avvantaggiati".

E infine, replicando ad alcune dichiarazioni del ministro Giuseppe Valditara, Floridia ha concluso: "Credo che non abbia mai messo piede in una classe. I ragazzi in difficoltà, anche comportamentale, vanno accompagnati. Vanno guidati in una riflessione di cambiamento. Umiliare i ragazzi è sicuramente la via più sbagliata. La via che li allontana da una crescita sana e da una consapevolezza di errori che fisiologicamente a quell'età si fanno. Per questo esistono le scuole e non è certo con l'umiliazione che questi ragazzi possono trovare la via per diventare adulti sani e felici".

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