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Flat tax per i dipendenti, Confindustria: “Non è strada corretta. Manovra di Meloni? È ragionevole”

La flat tax per i dipendenti non è la strada corretta e il taglio del cuneo fiscale per i redditi più bassi va reso strutturale. È quanto ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, parlando della Manovra e delle prospettive economiche per l’Italia.
A cura di Annalisa Girardi
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Confindustria boccia la flat tax per i dipendenti. "Non credo che sia la strada corretta", ha detto il presidente degli industriali, Giancarlo Bonomi, ospite ad Agorà su Rai Tre, commentando una delle ipotesi di cui alcuni parti politiche discutono fin dalla campagna elettorale. "Gli interventi che abbiamo visto fino a oggi non sono una vera flat tax, perché erano rivolti solo a una piccola platea di contribuenti. Anche perché la Costituzione è ben chiara sulla progressività e la contribuzione che ogni cittadino deve fare in tema di tassazione", ha sottolineato Bonomi.

Per poi dare un giudizio complessivo sulla Manovra del governo Meloni, che definisce come "molto ragionevole" in quanto "ha cercato di mantenere il taglio contributivo del cuneo". È però "molto difficile intervenire in modo strutturale senza aggredire la spesa pubblica" e "riqualificare il 4 o 5% della spesa si può e si deve fare, così avremmo le risorse per interventi strutturali", ha aggiunto. Ricordando la proposta degli industriali, che si sono detti disposti a rinunciare a 14 miliardi di tax expenditures, purché "vengano messi sul taglio strutturale del cuneo fiscale". E ancora: "Siamo disposti a rinunciare, noi per primi, ad alcuni stimoli e benefici purché vadano a favore dei redditi bassi, quindi quelli sotto i 35mila euro dei lavoratori, perché in questo momento è chiaro che l'aumento dei prezzi delle materie prime, dell'energia, l'inflazione, su questi redditi bassi sta segnando il loro potere d'acquisto".

Alle accuse dei sindacati, secondo cui il governo mancherebbe di visione per quanto riguarda la legge di Bilancio, Bonomi ha risposto: "Non è un tema di questo governo è un tema proprio di come questo Paese affronta le questioni: noi le affrontiamo sempre in emergenza, poi gli italiani sono bravi, riescono a dare il meglio di sé stessi, però magari un po' di programmazione a medio lungo termine non farebbe male". Ora però, ha proseguito il presidente di Confindustria, "vogliamo vedere quanto verra messo per lo stimolo agli in vestimenti, che stanno rallentando in modo molto forte".

Sulle prospettive di crescita per il nostro Paese, Bonomi ha concluso: "Noi non siamo stati troppo ottimisti prima e non siamo adesso pessimisti: se guardiamo le proiezioni dicono che quest'anno noi cresceremo del +0,7, +0,8. La Germania ha annunciato una recessione, -0,7, -0,8. Stiamo parlando di 16 punti di crescita più della Germania. Tanti anni fa per un punto avremmo firmato. Questo dice comunque quanto è forte l'industria italiana. Detto ciò, è ovvio che quello che sta succedendo a livello mondiale ha portato ad una contrazione del commercio mondiale. Noi sappiamo quanto è importante l'export per l'economia italiana e quindi di segnali di preoccupazione ce ne sono. Però, strutturalmente l'industria italiana è forte".

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