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Flat tax, Matteo Salvini: “O si fa e si vive, o non si fa e si muore”

Matteo Salvini torna sulla flat tax e afferma: “La riduzione abbondante del carico fiscale per le imprese e le famiglie non è un capriccio della Lega: o si fa e si vive o non si fa e si muore”. Dalla cerimonia di inaugurazione della Pedemontana Veneta, il ministro dell’Interno dichiara anche: “O si tagliano le tasse a chi produce ricchezza in questo paese oppure il debito esplode”.
A cura di Annalisa Girardi
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La riduzione abbondante del carico fiscale per le imprese e le famiglie non è un capriccio della Lega: o si fa e si vive o non si fa e si muore": queste le parole di Matteo Salvini durante l'inaugurazione del primo tratto della Superstrada Pedemontana Veneta a Breganze, in provincia di Vicenza. "O si tagliano le tasse a chi produce ricchezza in questo paese oppure il debito esplode. Noi andremo a dirlo ai commissari europei e su questo il presidente del Consiglio ha totale mandato", ha aggiunto il ministro dell'Interno, approfittando dell'occasione per rimarcare il punto del suo partito anche su un'altra grande opera come la Tav.

"Se uno ha paura cambi mestiere, perché è il momento del coraggio", ha continuato Salvini a poche ore dall'atteso discorso del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Questo è miglior messaggio ai mercati internazionali, alle borse, ai signori dello spread, agli investitori: questa è l’Italia. Ho deciso di essere qui perché questa è l’Italia su cui investire, del sì, del fare, del coraggio", ha continuato il ministro dell'Interno, affermando anche di aver ricevuto in mattinata una lettera proprio dal capo del governo, a convocazione di una riunione sullo sblocca cantieri. "Io stamattina sono qui, il cantiere è sbloccato". Riguardo alla Tav invece Salvini ha affermato di essere d'accordo sia con l'Europa che con i "colleghi francesi": la Tav è pronta e va fatta, non è questione di "puntiglio politico, ma di buon senso". Lo stesso vale per la Pedemontana: "Se avessimo dovuto rispettare tutti i vincoli dei rapporti costi-benefici non avremmo fatto nulla. Probabilmente anche Leonardo Da Vinci sarebbe stato bloccato dall’analisi costi-benefici. Io me lo immagino un funzionario che a Leonardo dice: no guardi l’opera non sta in piedi, lo dice l’analisi costi-benefici", ha ironizzato il vicepresidente del Consiglio.

Poi Salvini si è rivolto ai mercati, invitandoli a spostare l'occhio su questo tipo di opere nel loro giudizio del Paese: "Non so quanti altri possano avere questa eccellenza con una tassazione iperbolica, burocrazia e giustizia lenta". All'aumento del debito invece ha risposto: "Probabilmente allora è meglio fare il contrario di ciò che si è fatto in questi anni, per esempio rispetto ai vincoli di bilancio interni. Non si è mai fatto? Sono felice di aver stanziato centinaia di milioni per Comuni che hanno voluto finanziare opere già avviate”.

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