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Opinioni

Fitto e Verdini ora vogliono i capigruppo: via Brunetta e Romani, in pole Sisto, Bernini e Bruno

Un parlamentare anonimo (ma disponibile a rivelarsi in caso di necessità) ha cronometrato tutta la votazione che ha eletto Mattarella. Il racconto inedito di come Fitto e Verdini hanno fregato Silvio Berlusconi e ora vogliono sostituire i capigruppo di Camera e Senato: in pole Sisto, Bernini e Bruno….
A cura di Carlo Tarallo
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Onorevole cronometrista, allora: quanti voti di Forza Italia sono andati a Sergio Mattarella?

“Abbiamo misurato il tempo di permanenza nel catafalco di tutti gli azzurri. 70 voti forzisti per Mattarella ci sono tutti, e sono voti che hanno assicurato a Renzi la splendida riuscita della sua operazione-Quirinale. D'altra parte Verdini aveva già chiuso l'accordo con Renzi su Mattarella, e lo ha rispettato: per lui 12 secondi di permanenza in cabina”

Mariarosaria Rossi grida al tradimento…

“Sarà difficile accusarlo di tradimento, se la stessa Rossi ha poi dichiarato di aver votato…”

Verdini e Fitto hanno finto di litigare per mesi per fregare Berlusconi?

“Sì. Una sceneggiata. Tutto comincia dallo scontro di potere consumatosi sulla permanenza di Forza Italia nel Governo Letta. Da un lato Verdini, dall'altro Alfano, si contendono le spoglie di un Berlusconi condannato ed estromesso di lì a poco dal Parlamento. La spunta Verdini, ma l'errore clamoroso dell'uomo dei numeri in aula al Senato lo pone in ombra agli occhi del vecchio capo. Di lì, con Verdini in disgrazia, è facile per il cerchio tragico prendere potere alla corte del cavaliere e sostituire il macellaio nelle scelte di partito”

Eppure, Denis torna a dettare legge in fretta a Palazzo Grazioli…

“ Verdini non demorde, e applica la più verdiniana delle strategie: creare problemi che solo lui potrà risolvere. Attizza focolai di guerra nelle principali regioni del consenso azzurro, e nascono così i fenomeni di Forza Campania e di quel Raffaele Fitto fino ad allora confinato alla sua Puglia. I rapporti tra Verdini e Fitto nascono nella notte dei tempi, e si vocifera fondino su affinità poco nobili. Da allora comincia l'ascesa mediatica del giovane democristiano, che Verdini finge di mollare quando Berlusconi lo richiama a corte con tutti gli onori, dopo che lo stesso Verdini ha però trovato il modo di rabbonire la signora Pascale”

Come ci riesce?

“Dovrebbe chiederlo a loro…”

Torniamo a quella che lei definisce la sceneggiata Verdini-Fitto…

“In tanti credono che Verdini e Fitto, in quella fase, separino le loro strade. Ed effettivamente lo fanno: Denis combatte nel salotto di Grazioli, Fitto tra i portatori di preferenze. Ma l'obiettivo è comune: abbattere il cerchio e dimostrare a Berlusconi che sono loro gli assi portanti del partito.  Ci sono riusciti sabato mattina, allorquando i 70 parlamentari che fanno loro capo hanno messo in minoranza (ripercorrendo la strada di Alfano in occasione della fiducia a Letta) Berlusconi, svelando la traversata nel deserto che entrambi hanno compiuto in questi mesi osteggiati da firt lady e badanti varie”.

Ora Verdini e Fitto a cosa puntano?

“La prossima mossa, che i due, c'è da giurarci, metteranno in campo ciascuno dal proprio carro, marciando divisi per colpire uniti, saranno i gruppi parlamentari. Hanno nel mirino Renato Brunetta e Paolo Romani, i capigruppo, da sostituire con Francesco Paolo Sisto, amico di Fitto e avvocato di Verdini, alla Camera, e Donato Bruno, uomo per tutte le stagioni, o Annamaria Bernini al Senato”.

Come si è mosso Giovanni Toti alla prima trattativa seria della sua carriera?

“La presenza di Toti ha nelle trattative per il Quirinale è stata disastrosa: sta sulle balle a tutti”

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