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Fisco, perché il concordato preventivo del governo Meloni diventerà più conveniente per gli evasori

Il concordato biennale preventivo è nato come una misura per agevolare solo chi è molto affidabile nei confronti del Fisco: si decide in anticipo quanto versare per due anni, e si evitano controlli. Due modifiche chieste dalla commissione Finanze della Camera, però, potrebbero renderlo più conveniente e accessibile per potenziali evasori.
A cura di Luca Pons
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Il concordato preventivo biennale – la novità per il 2024 che rientra nella riforma fiscale del governo Meloni – potrebbe diventare uno strumento che favorisce chi evade le tasse. Il ragionamento alla base del concordato nella sua forma attuale è semplice: chi ha una partita Iva ed è particolarmente affidabile a livello fiscale può fare un accordo con l'Agenzia delle Entrate, stabilire in anticipo quanto si pensa di incasserà nei successivi due anni e quindi quante tasse dovrà pagare; in cambio, la partita Iva evita i controlli, perciò se guadagna più del previsto paga comunque la stessa quantità di imposte già decisa.

Tuttavia, il testo del decreto che introdurrà il concordato è passato dalla commissione Finanza della Camera, dove il centrodestra ha approvato delle "osservazioni". Si tratta di richieste di modifica che il governo ha accettato, stando a quanto ha dichiarato il viceministro dell'Economia Maurizio Leo al Sole 24 Ore. E queste modifiche cambierebbero molto il modo in cui il concordato funziona. Tanto che Maria Cecilia Guerra, deputata del Pd e responsabile Lavoro della segreteria dem, ha dichiarato: "Essere affidabili darà solo svantaggi".

Come cambiano le regole sulle pagelle di affidabilità

Cosa cambierebbe con le modifiche chieste dalla Camera? Soprattutto due cose. La prima riguarda il cosiddetto Indice Isa. L'Indice sintetico di affidabilità fiscale è una ‘pagella' che l'Agenzia delle Entrate calcola per alcuni contribuenti. L'Isa è un voto da 1 a 10, che l'Agenzia assegna a 2,4 milioni di contribuenti. Attualmente, il concordato preventivo è riservato a chi ha un punteggio Isa di almeno 8. Secondo i dati più aggiornati, circa il 44% del totale degli interessati soddisfa questo requisito, quindi poco più di un milione di partite Iva.

Il viceministro all'Economia Maurizio Leo, uno dei principali promotori della riforma fiscale, aveva sottolineato che, anche grazie al requisito Isa, il concordato non sarebbe stato un "favore agli evasori". La commissione Finanze della Camera ha chiesto invece che "l’accesso al concordato preventivo biennale venga esteso, nel rispetto della disciplina relativa agli Isa, a tutti i contribuenti che ne facciano richiesta". Insomma, accesso libero a tutti coloro che lo chiedono, a prescindere dal loro punteggio.

Perché chi ha evaso ci guadagnerebbe con il nuovo concordato

La seconda modifica più rilevante, invece, riguarda l'importo delle tasse da pagare. La commissione ha chiesto quando l'Agenzia calcola il possibile reddito della partita Iva interessata, possa prevede un aumento massimo del 10% rispetto all'anno di riferimento. Insomma, se la richiesta viene da un lavoratore autonomo che nel 2022 risulta aver guadagnato 50mila euro, l'Agenzia potrà proporre che per i successivi due anni si paghino le tasse per un guadagno massimo di 55mila euro, cioè il 10% in più.

Non importerà, quindi, se l'Agenzia delle Entrate ha motivo di credere quel lavoratore potrebbe aumentare parecchio le sue entrate negli anni successivi. Se vorrà proporre una tassazione più alta, il Fisco dovrà fare una proposta motivata e sottoposta a eventuale contraddittorio. Il rischio, secondo l'opposizione, è che potrebbe richiedere il concordato anche chi negli anni precedenti non ha dichiarato tutte le sue entrate. Se il suo effettivo guadagno è stato di 100mila euro, ad esempio, ma ne ha dichiarati solo 50mila, l'Agenzia potrebbe proporre al massimo di pagare tasse per 55mila euro. E, per due anni, si eviterebbero anche i controlli e gli accertamenti. "Quanto più si è evaso nell’anno di riferimento tanto più ci si guadagna. Avevano promesso che avrebbero ridotto le tasse, ora sappiamo a chi", ha commentato Guerra.

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