Fisco, il governo approva decreti su contenzioso e adempimento collaborativo: cosa cambia
Il Consiglio dei ministri oggi non ha approvato solo un pacchetto Sicurezza, contenente una stretta per chi organizza rivolte in carcere, chi blocca le strade e chi truffa gli anziani o borseggia in metropolitana – ma anche due decreti legislativi attuativi della delega fiscale. Uno in tema di contenzioso e uno di adempimento collaborativo. Si punta a potenziare l'informatizzazione del processo tributario, in vista dell'integrale digitalizzazione del sistema: in particolare, riportano fonti governative, si rafforza l'utilizzo delle modalità telematiche nella gestione del processo e si prescrive la sottoscrizione con firma digitale di tutti gli atti.
Il viceministro all'Economia Maurizio Leo, intervenendo in conferenza stampa per presentare i provvedimenti, ha detto che il provvedimento sul processo tributario ha come obiettivo quello di smaltire "il notevole carico di contenzioso", come si raccomanda di fare anche il Piano nazionale di ripresa e resilienza. "Dovevamo in qualche modo mettere ordine in questa materia, lo facciamo spingendo molto sulla digitalizzazione e inserendo una serie di misure a vantaggio dei contribuenti", ha sottolineato Leo, precisando che ci sono "42 mila controversie pendenti con 10 mila nuovi ingressi".
Il secondo provvedimento estende invece la possibilità per le imprese di aderire al cosiddetto adempimento collaborativo, che consente un affiancamento dall'Agenzia delle Entrate e certezze su pagamenti e controlli. La soglia per aderire a questo regime, oggi fissata al miliardo di euro, scenderà a 750 milioni tra il 2024 e il 2025, a 500 milioni tra 2026 e 2027, per ridursi infine a 500 milioni dal 2028.
Leo ha sottolineato che queste misure proseguono lungo la "logica di dialogo tra fisco e contribuente", completando così "le misure che sono orientate a creare un rapporto collaborativo" con il fisco, pur "senza abbassare la guardia sulla lotta all'evasione".
Infine il viceministro ha concluso annunciando che gli interventi su Ires e Iva arriveranno quando ci saranno le risorse necessarie a disposizione. "Siamo molto attenti ai conti pubblici, e abbiamo sviluppato un primo modello di riforma dell'Irpef tenuto conto delle risorse disponibili. Un intervento che comporta un effetto di 4 miliardi cui si aggiungono 10 miliardi per la riduzione del cuneo. Facciamo questo per evitare squilibri nei conti pubblici e per quanto riguarda gli altri tributi, come Ires, Iva e via dicendo, quando troveremo le risorse faremo gli interventi", ha detto. Per poi concludere: "Ora portiamo avanti gli interventi sui procedimenti. All'inizio del prossimo anno faremo gli interventi su riscossione e sanzioni, poi altre misure che interverranno nel disegno della riforma tributaria. L'ultimo tassello saranno i testi unici sulle imposte, per fare chiarezza su questo magma di interventi, e poi l'ultimo step con la creazione di un codice tributario".