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Fisco, il calendario di tutte le scadenze di dicembre 2024: quali tasse bisogna pagare e quando

A dicembre 2024 arrivano quasi duecento scadenze fiscali diverse. Ecco quali sono le più importanti: il calendario su Irpef, Ires, seconda rata dell’Imu e bollo auto. Ma anche le date da ricordare per le partite Iva, che possono ancora scegliere di aderire al concordato preventivo.
A cura di Luca Pons
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Dicembre è un mese di scadenze fiscali. L'elenco completo, che si può consultare sul sito dell'Agenzia delle Entrate, ne conta ben 194, di cui 134 concentrate tutte nella data del 16 dicembre. Sia le partite Iva sia le aziende, le banche come i proprietari di case o auto, e chi ha aderito al ravvedimento operoso dei debiti con il Fisco: moltissime categorie si troveranno a dover saldare acconti Irpef, Ires, Imu, bollo e superbollo, e altro ancora. Ecco quindi un calendario delle scadenze principali.

Le scadenze del 2 dicembre per le partite Iva

Oggi, 2 dicembre, è l'ultimo giorno che le partite Iva – e gli altri soggetti obbligati – hanno a disposizione per pagare l'imposta di bollo sulle fatture emesse tra luglio e settembre di quest'anno. E anche quelle per i primi sei mesi dell'anno, se l'importo complessivo dei due trimestri non va oltre i 5mila euro. Come molti dei pagamenti previsti, andrà effettuato tramite F24.

Sempre entro oggi le persone fisiche e le società devono pagare la seconda rata dell'acconto Irpef e Ires. Bisogna anche versare la cedolare secca per il 2024, scadenza che interessa quindi i proprietari di casa che affittano utilizzando questa agevolazione.

Per il concordato preventivo tempo fino al 12 dicembre

Si riparte dalle partite Iva, e in particolare quelle a cui si applicano gli indici Isa. Entro il 12 dicembre, per decisione del governo Meloni, chi non ha aderito al concordato preventivo biennale entro la precedente scadenza (31 ottobre) avrà una seconda occasione per farlo.

Il concordato preventivo permette di concordare in anticipo quante tasse pagare per i prossimi due anni, evitando in cambio la maggior parte dei controlli. E in più si può accedere a una sanatoria per eventuali debiti arretrati con il Fisco.

Quando va pagata la seconda rata Imu

Lunedì 16 dicembre si accumulano ben 134 scadenze fiscali diverse, dall'imposta sostitutiva per il noleggio occasionale di barche e navi a quella per gli insegnanti che danno ripetizioni. A riguardare la una parte più ampia dei contribuenti, invece, è la seconda rata dell'Imu. L'imposta sulla casa deve essere versata insieme a un eventuale conguaglio nel caso cui, nel frattempo, il Comune abbia cambiato le proprie aliquote.

Sempre entro il 16 dicembre le partite Iva devono registrare le fatture riferite a novembre. Società di investimento, banche e intermediari finanziari (tra gli altri) sono invece interessati alla cosiddetta Tobin tax, cioè l'imposta che tassa i guadagni per la compravendita di azioni finanziarie a novembre.

Ravvedimento operoso, ultima rata il 20 dicembre

Venerdì 20 dicembre sarà l'ultimo giorno a disposizione per pagare l'ottava (e ultima) rata del ravvedimento operoso varato con la legge di bilancio del 2023. Per chi ha debiti con il fisco, e ha accettato di saldarli pagando una sanzione pari a un diciottesimo del minimo (e interessi del 2% all'anno), questa è quindi l'ultima scadenza per rimettersi in regola.

Entro fine anno il bollo auto e la cassa integrazione

Infine, il 31 dicembre 2024. Anche se per quasi tutti sarà preferibile risolvere la questione prima e non aspettare la fine dell'anno, questo giorno è l'ultimo disponibile per diversi pagamenti. Ad esempio, il bollo auto, se è andato in scadenza a novembre. Se il mezzo supera i 185 kilowatt, allora bisognerà pagare il superbollo: si pagano 20 euro per ogni kW in più di potenza. Una somma che cala negli anni, man mano che l'autoveicolo invecchia, fino a non essere più necessaria quando ha vent'anni.

Sempre il 31 dicembre è anche la data entro cui bisognerà fare all'Inps domanda di Cassa integrazione guadagni ordinaria (o Cigo), se gli eventi che la rendono necessaria sono avvenuti a novembre. Quando si fa richiesta bisogna specificare il motivo per cui il proprio orario di lavoro è stato ridotto o del tutto sospeso, oltre a quanto tempo potrebbe durare la cassa integrazione, quali dipendenti devono riceverla e per quante ore di lavoro.

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