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Firme false M5S, i probiviri sospendono i deputati nazionali Mannino, Nuti e Di Vita

I deputati Riccardo Nuti, Giulia Di Vita e Claudia Mannino, finiti al centro dell’inchiesta relativa alla falsificazione dei documenti elettorali collegati alla candidatura alle amministrative del 2012, sono stati sospesi e allontanati dal Movimento 5 Stelle per aver leso l’immagine del M5S e saranno dunque ora costretti ad aggregarsi al gruppo misto. Samantha Busalacchi, altra attivista sospesa, sarà invece costretta a ritirare la propria candidatura alle comunarie 2017.
A cura di Charlotte Matteini
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Foto  Stefano Colarieti / LaPresse Spettacolo  Roma,21.04.2016, Auditorium Conciliazione, spettacolo Beppe Grillo nella foto: Beppe Grillo    ph Stefano Colarieti / LaPresse entertainment Rome, 21.04.2016.  auditorium Conciliazione, Beppe Grillo Show in the picture: Beppe Grillo

Hanno leso l'immagine del Movimento 5 Stelle, hanno rifiutato di auto-sospendersi fino all'arrivo dell'avviso di garanzia e per questo motivo i probiviri del M5S, nominati da sole 48 ore, hanno deciso di comminare una sanzione ai tre deputati nazionali finiti nell'occhio del ciclone a causa dello scandalo delle firme false presentate nel 2012 a sostegno della candidatura di Riccardo Nuti a sindaco di Palermo. I vertici del Movimento 5 Stelle, sin dall'inizio dell'inchiesta che è arrivata a coinvolgere in tutto 13 persone tra attivisti e parlamentari del M5S, erano stati chiari: per tutelare il Movimento stesso sarebbe stato necessario prendere dei provvedimenti drastici. "Chiediamo a tutti gli indagati nell’inchiesta di Palermo di sospendersi immediatamente dal Movimento 5 Stelle non appena verranno a conoscenza dell’indagine nei loro confronti a tutela dell’immagine del Movimento e di tutti i suoi iscritti”, disse qualche settimana fa Beppe Grillo. La richiesta, però, è stata parzialmente accolta: solo i consiglieri regionali Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio, i primi a collaborare con i Pm e ad accusarsi del reato commesso, hanno accettato di auto-sospendersi senza attendere il procedimento d'ufficio.

E così, dopo che i deputati Claudia Mannino e Riccardo Nuti hanno deciso di non rispondere alle domande dei Pm e di non collaborare con la giustizia, rifiutandosi inoltre di rilasciare il saggio grafico richiesto dagli inquirenti, strumento fondamentale per poter realizzare la comparazione calligrafica delle scritture degli indagati con quelle reperite sui documenti falsificati, i nuovi probiviri del Movimento 5 Stelle hanno deciso di procedere con la sospensione e l'allontanamento dei grillini indagati. Al momento, dunque, i probiviri Paola Carinelli, Nunzia Catalfo, Riccardo Fraccaro hanno deciso di applicare la sanzione nei confronti dei deputati Claudia Mannino, Riccardo Nuti, Giulia Di Vita (che risulta indagata, ma non è ancora stata formalmente interrogata dai Pm) e dell'attivista e aspirante candidato sindaco di Palermo Samantha Busalacchi: “È stato segnalato come comportamento lesivo il non aver raccolto l’appello del garante del Movimento 5 Stelle che aveva chiesto un’autosospensione a tutela dell’immagine del MoVimento non appena si fosse venuti a conoscenza di un’indagine a carico”, spiega la nota diramata nella tarda serata di ieri sul Blog di Beppe Grillo. 

“Per quanto riguarda Nuti, Mannino e Busalacchi sono stati segnalati inoltre come comportamenti non conformi ai principi del MoVimento l’avvalersi della facoltà di non rispondere di fronte ai Pm e il rifiuto di procurare un saggio grafico (come appreso dalle agenzie di stampa)” e per questo motivo “la sospensione cautelare dal Movimento 5 Stelle dei signori Mannino, Di Vita, Nuti, Busalacchi. Ogni valutazione definitiva sull’eventuale addebito disciplinare sarà effettuata nella piena cognizione di tutti i fatti rilevanti di cui al presente procedimento, anche all’esito delle valutazioni svolte dall’autorità giudiziaria e nel contraddittorio con gli interessati”.

Insomma, con la sospensione comminata dai probiviri del Movimento 5 Stelle i quattro deputati e attivisti sospesi dovranno aggregarsi al gruppo misto e la Busalacchi, inoltre, siccome l'inchiesta molto probabilmente non verrà chiusa in tempi celeri e la probabilità che si vada a giudizio è molto alta, sarà inoltre costretta a ritirare la sua candidatura alle comunarie di Palermo.

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