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Finmeccanica, la Lega Nord e un presunto giro di tangenti

Dalle indagini dei magistrati napoletani emergerebbero delle tangenti che la holding avrebbe pagato per ottenere delle commesse estere. E le ombre si allungano anche sul Carroccio, che però nega tutto.
A cura di Alfonso Biondi
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Roberto Maroni caso Finmeccanica

La Lega trema. Nell'ambito dell'inchiesta condotta dai magistrati napoletani su Finmeccania, viene fuori un presunto giro tangenti che coinvolgerebbe anche il Carroccio. Da via Bellerio, però, negano tutto. I magistrati napoletani avrebbero scovato in una fiduciaria svizzera alcuni documenti che proverebbero il pagamento di tangenti da parte della holding per ottenere commesse estere: si parla di 10 milioni di euro sborsati dopo aver siglato un accordo per la vendita di 12 elicotteri di Agusta Westland al governo indiano. Importanti, in tal senso, anche i verbali dell'ex capo delle relazioni istituzionali di Finmeccanica Lorenzo Borgogni e dell'ex Presidente Francesco Tuccillo. Due manager dell'era Guargaglini. Certo, si tratta di dichiarazioni da prendere con le molle, dato che l'attuale dirigenza li ha messi in un angolo. Ma dalle rogatorie internazionali sarebbero arrivati dei riscontri importanti.

Milioni per "soddisfare le esigenze dei partiti"- Il lavoro dei magistrati ha anche permesso di porre al centro della vicenda il ruolo di Guido Ralph Haschke, l'uomo che ha fatto chiudere l'affare all'Agusta: sarebbero proprio i documenti acquisiti nella sua società, la Gadit, a confermare quanto verbalizzato. Materiale che scotta e che getterebbe una luce decisiva sull'iter dei 10 milioni di euro che, come affermato da Borgogni, sarebbero stati usati al fine di "soddisfare le esigenze dei partiti e in particolare quelle del Carroccio". Il contratto tra il governo indiano e l'Agusta Westland risale a due anni fa. La società, allora, era guidata da Giuseppe Orsi, attuale a.d. di Finmeccanica. Prezzo concordato: un miliardo e mezzo di euro. Il mediatore dell'affare è Haschke che, secondo Borgogni, inizialmente, avrebbe dovuto ricevere  41 milioni di euro, ma che poi ne ha incassati 51. Orsi avrebbe chiesto al consulente di "rinunciare a 9 milioni che gli sarebbero stati erogati in seguito, ma il consulente ha rifiutato e così si è deciso di bonificare a lui i soldi che sarebbero stati poi destinati ai partiti e in particolare alla Lega, che doveva sponsorizzare la nomina di Orsi al vertice della holding , come poi effettivamente è accaduto".

Indaga anche la magistratura indiana- Oltre ad Haschke, secondo le verifiche dei magistrati, sarebbe poi stato assoldato un altro consulente inglese, vecchia conoscenza di Orsi. Il bello è anche la magistratura indiana ha aperto un procedimento sulla faccenda per verificare che la gara che ha assegnato l'appalto sia stata regolare. Accadeva 2 mesi fa, i vertici della holding, però, hanno smentito tutto. Sulle commesse estere, però, ha vuotato il sacco anche Tuccillo. E' stato lui a dichiarare agli inquirenti che in Africa sarebbero stato messe su alcune società da manager di Agusta Westland, "che si sarebbero specializzati nella manutenzione di elicotteri affidandosi ad alcuni operatori italiani collegati alla criminalità organizzata". Un'altra pista su cui indagare, quindi, ma l'attenzione resta puntata su ciò che è accaduto in Svizzera.

Il Carroccio: "Mai preso tangenti"- La Lega nega ogni coinvolgimento nella vicenda. "Mai preso tangenti né da Finmeccanica né da nessun altro"- si legge in un comunicato diffuso dal Carroccio, che minaccia azioni legali contro chiunque accosti il partito padano alla vicenda. Roberto Maroni, sulla sua pagina facebook, ha definito "fuori dal mondo" l'ipotesi investigativa portata avanti dalla Procura di Napoli.

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