Fini lancia il Polo Nazionale per dire definitivamente addio al Pdl

Il futuro dell'attuale Terzo Polo sarà un polo nazionale o patto nazionale, come lo ha definito Fini, che racchiuderà non solo centristi ma anche liberali socialisti e tutti gli innovatori che "non viaggiano ancora con lo specchietto retrovisore". Un annuncio probabilmente atteso quello fatto dal leader di Fli dal palco della prima convention di Futuro e Libertà a Pietrasanta. Quelli che ora sono i centristi studiano da tempo una prossima evoluzione del gruppo che racchiude oltre a Fli anche Udc e Api, anche in vista delle prossime elezioni amministrative. Capitolo chiuso per il vecchio centrodestra dunque e nessuna possibilità di apparentamento con gli ex alleati del Pdl dopo la rottura con Berlusconi.
Prossima la costituente del Terzo Polo – "Si dovrà lavorare alla fase costituente del Terzo Polo" ha annunciato il Presidente della Camera che però allo steso tempo ha voluto precisare che "non si tratta di annullare le identità, ma ognuno porterà la sua e sarà come un'orchestra capace di suonare uno spartito a più voci". Niente più passi falsi come fu con lo scioglimento di An nel Pdl, ma una sorta di coalizione di lungo respiro che diventi la casa del futuro centrodestra. Anche il capogruppo alla Camera di Fli Italo Bocchino, assicura che il partito non si scioglierà "perché abbiamo già dato" e ha assicurato tutti i componenti del partito che "a Pietrasanta tra dieci anni festeggeremo il decennale".
Appoggio incondizionato a Monti – Per il momento l'unica cosa certa della nuova formazione o coalizione è che non sarà solo di centro o centrista ma come ha detto Fini "centrale nella politica italiana". Sicuramente il collante maggiore che attualmente tiene insieme il gruppo è l'appoggio incondizionato a Monti e al suo Governo che Fini reputa il miglior possibile al momento. Il Presidente della Camera anche oggi ha invitato i suoi ad un "sostegno convinto per dare efficacia ai provvedimenti che il Governo ha preso" che secondo il leader di Fli anche se frutto di compromessi indicano la strada della concretezza. Per Fini dopo il Governo tecnico per la politica "nulla sarà come prima" ma il sistema si ristrutturerà sotto nuove forme "perché Monti ha posto la politica di fronte all'onere della scelta".