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Fini contro Berlusconi, nuovo attacco del presidente della Camera: “Garantismo caricatura”

Nuovo duello a distanza tra il presidente della Camera Fini e il premier Berlusconi. Dopo le critiche mosse ieri dal presidente del Consiglio, il leader di Fli denuncia l’ipocrisia del governo Berlusconi – Scillipoti.
A cura di Alessio Viscardi
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“Il garantismo di Berlusconi è soltanto una caricatura”, il leader di Futuro e Libertà, nonché presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, non perde occasione per alzare il livello dello scontro verbale con Silvio Berlusconi, dopo le ultime dichiarazioni del presidente del Consiglio riguardo all'ex-alleato. Fini interviene alla prima convention di Generazione Futuro, i giovani del movimento ispirato a Fli che si sono radunati a Bari. Il presidente della Camera spiega che la logica seguita da Berlusconi con le ultime leggi che il Parlamento sta discutendo è che “mai più un colpevole deve essere condannato”.

Il discorso conclusivo di Gianfranco Fini ai giovani di Generazione Futuro sottolinea che “il garantismo per Berlusconi non è più quello in cui tutti si devono riconoscere, ovvero mai più un innocente in galera. Ma è: mai più un colpevole condannato, altro che complotti”. Secondo Fini, il presidente del Consiglio dimostra una vera ossessione nei confronti del suo movimento: “Ma è possibile che se non contiamo nulla non perda spunto, tra le tante barzellette tristi che racconta, di dire che tutto quello che accade è colpa nostra?”

Nessuno canta “Meno male che Fini c'è”, questa la frecciatina che il presidente della Camera rivolge all'antico alleato. Sui transfughi di Fli che sono tornati nel Pdl e nel gruppo dei responsabili fondato tra gli altri da Scillipoti, Fini è durissimo: “qualcuno è tornato nel gregge belante perché preoccupato di non essere deputato, altri, con la testa rivolta indietro, guardano al Governo Berlusconi-Scilipoti. Ma non sono cose che devono preoccuparci”.

Dopo settimane di battaglia durissima alla Camera, con lo scontro verbale di Fini e La Russa culminato con un “Vaffa” e le polemiche per i voti su processo breve e prescrizione breve, il leader di Fli indica i punti verso i quali dovrà tendere l'azione politica del suo movimento da qui in avanti: “Non possiamo permettere che le battaglie importanti come quelle per la legalità e il lavoro automaticamente passino come battaglie del centrosinistra perché a destra non si fanno”.

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