Fine vita, Zaia dice che la politica deve garantire le libertà, non limitarle
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia torna a parlare di diritti. Secondo il governatore leghista la politica dovrebbe rimuovere gli ostacoli che impediscono alle persone di scegliere come morire. "Sul fine vita la mia posizione è nota: la politica deve garantire e non limitare le libertà, dopodiché il Consiglio è sovrano, so che sta affrontando questa proposta", ha detto Zaia, a proposito della proposta di legge dell'associazione Coscioni, che ha raccolto in Veneto le firme necessarie per il passaggio in sede legislativa.
"Io penso comunque – ha aggiunto Zaia – che il Paese e i cittadini sono pronti per affrontare questo tema, lo dobbiamo fare con rispetto e delicatezza, sapendo che non tutti la pensano nella stessa maniera, ma pure tutelando le libertà fino in fondo. Il Paese, lo Stato, le istituzioni devono essere a fianco del malato grave, garantendo sostegno sanitario, sostegno economico, sostegno psicologico, garantendo che non ci sia nessuno che voglia sbarazzarsi del familiare in difficoltà. Questo è il nostro compito, dopodiché la scelta finale è sempre in capo a chi subisce la malattia grave e non vede più un risultato. Per il resto, si è espressa anche la Corte costituzionale nel 2019, parlando appunto del fine vita, e non ultimo il papa una decina di giorni fa".
Zaia si era già espresso in merito in altre occasioni. A novembre 2022 per esempio, in una lunga intervista sul Corriere della Sera, aveva parlato di "battaglie di retroguardia che fanno perdere energia". Tra queste, per il presidente c'è la questione dell'omosessualità: "Non si può parlarne come se fosse un problema".
Anche in quel caso il presidente del Veneto aveva detto che "La politica deve garantire le libertà e i diritti, non limitarli o reprimerli. Anche i temi dell’etica, del fine vita, dei diritti della persona vanno affrontati, non lasciati alla sinistra", aggiungendo che lo Stato ha il compito di tutelare "la libera scelta garantendo comunque ogni forma di sostegno sanitario, psicologico ed economico alle persone malate. Non dobbiamo giudicare, ma saper rispettare".