Fine vita, Conte: “Diritto alla morte? Dubito esista, da giurista e da cattolico”

"Chi vorrei come presidente della Repubblica dopo Mattarella? Non spetta a me dirlo. Non sono nemmeno parlamentare", ma vorrei "una persona che come Mattarella sapesse esercitare un ruolo di supremo garante dell'unità nazionale. Una persona di equilibrio, di esperienza politica, saggia e anche alla mano". Un Mattarella bis? "Mi pare prematuro parlarne. Ma se Mattarella fosse disponibile a un secondo mandato…". Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, nel corso di un'intervista con il direttore di ‘Affari Italiani', Angelo Maria Perrino, fa il suo endorsement al Capo dello Stato Sergio Mattarella, che concluderà il suo settennato nel 2022.
Conte è intervenuto poi sul vincolo di mandato, previsto dalla nostra Costituzione, che ora Luigi Di Maio ha chiesto di rivedere, anche per limitare le possibili ‘fughe' dal Movimento Cinque Stelle: "È un tema complicato, da un lato bisogna contrastare la pratica in passato inaccettabile di chi facilmente passa da una forza politica all'altra in Parlamento, con doppi e tripli cambi di casacca e sarebbe auspicabile limitare questi passaggi rendendoli più difficili. Dall'altro però c'è la libertà di rappresentare l'interesse di chi ti ha eletto in modo libero. Forse attraverso un vincolo più stringente dei regolamenti parlamentari bisognerebbe rendere più difficile il cambio di casacca".
Su Italia Viva, il nuovo partito fondato da Renzi, ha detto: "Credo che Renzi e il suo nuovo gruppo possano dare un contributo positivo, se sarà uno stimolo critico che ben venga. Noi dobbiamo fare il bene degli italiani. Un contributo positivo da Italia Viva ben venga".
Alla domanda sui motivi che hanno portato alla caduta del governo M5s-Lega ha risposto così: "Eravamo quasi tutti alla prima esperienza di governo, sicuramente abbiamo fatto errori. Io non accetterei più alcune slabbrature, sarei molto più rigoroso dall'inizio. Si sono create slabbrature e anche il divario nei sondaggi ha portato uno dei partiti ad andare alle elezioni per curare l'interesse di partito. Se Salvini fosse stato giù nei sondaggi sicuramente non avrebbe chiesto le elezioni". Conte ha scelto di non commentare il video del segretario del Carroccio in consolle al Papeete e a chi gli parla di Mojito ha risposto sorridendo: "Sono molto sobrio".
"Non ho la palla di vetro" ma nel governo Pd-M5s-Leu "vedo un buon clima di lavoro. Se posso fare una comparazione con la precedente esperienza di governo – ha aggiunto – qui fin dall'inizio ho coordinato i lavori di formazione del governo, ho lavorato coordinando il progetto politico che poi ho presentato al Paese, mentre in precedenza dopo l'accordo sono stato chiamato a fare il premier ed era l'unione di due programmi. Qui invece avrete difficoltà a distinguere ciò che è nelle corde dei 5 stelle, ciò che è nelle corde del Pd e ciò che è nelle corde di Leu".
Sul fine vita, su cui si è espressa due giorni fa la Corte Costituzionale, il governo lascerà al Parlamento l'approvazione della legge sul fine vita. In merito, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha affermato: "La materia sarebbe opportuno che si lasciasse al dibattito in Parlamento, che ci fosse un confronto serio e sereno. Da cattolico e da giurista non ci sono dubbi che l'uomo abbia il diritto alla vita. Esiste il diritto alla determinazione, ma pensare di scegliere di essere condotto alla morte da personale qualificato, questo genera qualche dubbio". Conte ha, poi, evidenziato che nella Legge "dovrebbe essere prevista l'obiezione di coscienza per i medici".
Riguardo al sistema elettorale ha detto: "Sarei orientato a preferire sistemi elettorali in cui il giorno dopo si sa chi governa perché è direttamente investito da cittadini. L'importante – ha continuato – sono pesi e contrappesi. Non funziona né un maggioritario spinto né un proporzionale, se genera ingovernabilità. Non esiste il sistema migliore in astratto, l'importante è che abbia dei contrappesi".
Quindi ha concluso così: "Il mio sogno nel cassetto? Abbassare le tasse a tutti, contrastare definitivamente l'evasione, realizzare un'Italia verde". Una volta in pensione ha detto che vorrebbe essere ricordato "come una persona che ha compiuto degli errori ma che li ha fatti sempre nell'estrema convinzione di perseguire il bene comune".
Def, ipotesi di deficit al 2,3%
Lunedì il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare la Nota di aggiornamento al Def, e il nodo cruciale è quello del deficit. Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, vorrebbe spuntarla convincendo la Commissione Ue a fissarlo al 2,2% del Pil. Ma secondo fonti di governo, in queste ore si ragiona anche sull'ipotesi di portare l'asticella del deficit al 2,3%. Al momento la forbice oscilla tra il 2,1% e il 2,3%. Il premier Giuseppe Conte non ha voluto dare anticipazioni, ma ha spiegato di puntare al massimo di flessibilità possibile.