Fine del reddito di cittadinanza, come funziona l’Assegno di inclusione ora che il dl Lavoro è legge
Con l'approvazione del Parlamento arrivata ieri tra le forti polemiche dell'opposizione, il decreto legge Lavoro approvato il primo maggio dal governo Meloni è diventato legge. Al suo interno c'è una lunga una serie di provvedimenti, dall'estensione dell'uso dei contratti a termine al taglio del cuneo fiscale. Il più discusso, però, è la previsione di un sussidio che andrà in parte a sostituire il reddito di cittadinanza.
La misura contro la povertà varata nel 2019, infatti, nel 2023 sarà erogata solo per sette mesi: ciò significa che chi l'ha ricevuta da inizio anno, a luglio avrà l'ultima mensilità. In ogni caso, gli assegni non andranno oltre il 31 dicembre 2023. Il governo ha deciso di cancellarla e sostituirla con due sussidi diversi: l'Assegno di inclusione per i cosiddetti ‘non occupabili', e il supporto per la formazione e il lavoro per gli altri.
Chi può richiedere l'Assegno di inclusione
L'Assegno di inclusione (Adi) avrà il via dal gennaio 2024. È una misura che si rivolge alle famiglie composte solo da ‘non occupabili', cioè alle famiglie in cui c'è almeno un minorenne, un over 60 o una persona con disabilità. I richiedenti devono avere un Isee al di sotto dei 9.360 euro, come per il reddito di cittadinanza, e il nuovo metodo di calcolo premierà le famiglie numerose a danno dei single.
Verranno escluse le persone che non sono residenti in Italia da almeno cinque anni (di cui gli ultimi due in modo continuativo) e non deve aver avuto misure cautelari o sentenze definitive negli ultimi dieci anni. In più, chi è disoccupato per dimissioni volontarie non ha diritto alla misura per i primi dodici mesi dopo le dimissioni. I nuovi criteri di reddito, residenza ed età porteranno a una forte riduzione dei beneficiari (circa 900mila famiglie in meno), e in particolare per le famiglie straniere.
L'importo dell'Adi, quanto dura e le offerte di lavoro congrue
L'importo dell'assegno può arrivare a 6mila euro all'anno (500 euro al mese), con un'integrazione fino a 280 euro al mese per l'affitto. Le quote vengono poi rialzate se nel nucleo familiare ci sono solo persone over 67 e persone con disabilità gravi. L'Adi dura 18 mesi, e può essere rinnovato per altri dodici mesi, ma nel mezzo ci deve essere una ‘pausa' di un mese. Nel complesso, in un caso su cinque l'assegno sarà più basso di quello attuale. Dato che si prevede che porterà un aumento della povertà, l'Adi è stato attaccato da sindacati, opposizioni e dall'ex presidente dell'Inps.
L'Assegno di inclusione si potrà attivare all'Inps, sottoscrivendo un patto di attivazione e aderendo a un percorso di inclusione sociale o lavorativa. Verrà erogato su una carta prepagata ricaricabile, come in passato. Per le famiglie che lo ricevono e hanno dei componenti ‘occupabili', l'assegno decadrà se la persona in questione rifiuta un'offerta di lavoro congrua.
Si potranno rifiutare le offerte a tempo determinato se il luogo di lavoro dista più di 80 chilometri o è raggiungibile in più di 120 minuti con i mezzi pubblici. Per chi ha figli under 14, questi criteri varranno anche per i contratti a tempo indeterminato. In caso di contratti di lavoro a termine fino a sei mesi, l'Adi sarà sospeso e riprenderà alla fine del periodo. Se c'è già un lavoro in corso, l'assegno sarà cumulabile con il lavoro fino a 3mila euro all'anno.