Finanziamenti ai partiti, nasce la Commissione per la trasparenza
Dopo giorni di febbrili trattative sembra arrivato finalmente in porto l'accordo tra i partiti di maggioranza sulla riforma dei rimborsi elettorali e dei finanziamenti ai partiti. I leader di Pdl, Pd e Terzo Polo, dopo l'ennesima riunione durata oltre cinque ore, ieri hanno preparato un testo unitario da sottoporre all'attenzione degli altri gruppi parlamentari e al Governo per poter poi essere votato in Aula.
La novità più importante degli accordi sul finanziamento ai partiti è la nascita in tempi brevi di una "Commissione per la trasparenza ed il controllo dei bilanci dei partiti politici" che sarà composta dal presidente del Consiglio di Stato e dal primo presidente della Cassazione e presieduta dal Presidente della Corte dei Conti. Una via di mezzo dunque tra le ipotesi di una nuova autorità apposita per il controllo dei conti dei partiti e la delega dell'accertamento alla Corte dei Conti.
Il controllo della neonata Commissione avverrà a partire dai conti del 2011, mentre i bilanci dei partiti saranno certificati da apposite società di revisione iscritte nell'albo speciale Consob. La Commissione dovrà stilare un rapporto annuale sul rendiconto e le note integrative dei bilanci che i partiti dovranno depositare entro il 15 luglio di ogni anno, e consegnarlo poi ai Presidenti di Camera e Senato. Per le inadempienze e le irregolarità, i presidenti, su proposta della stessa Commissione, applicheranno sanzioni amministrative pari a tre volte l'ammontare delle irregolarità stesse.
Dall'accordo via libera anche alla trasparenza su finanziamenti dei partiti con l'obbligo della pubblicazione di tutti i dati e i resoconti sui siti dei partiti e in un'apposita sezione del sito della Camera dei deputati. Come già preventivato inoltre, dovranno essere resi noti tutti i finanziamenti ai partiti che superano la somma di cinquemila euro e in più le erogazioni di denaro dei partiti a fondazioni, enti e istituzioni superiori a 50 mila euro annui comporteranno l'obbligo per questi ultimi di sottoporsi ai controlli della Commissione.
Nessun accordo invece sulla riduzione dell'ammontare dei rimborsi elettorali che rimarranno invariati anche se, some ha annunciato Bersani, sarà rinviata la riscossione dell'ultima rata dei finanziamenti per l'elezione del 2008. Novità anche sul fronte degli investimenti dei fondi dei partiti che secondo l'accordo potranno solo essere destinati all'acquisto di titoli di Stato italiani.
I partiti di maggioranza intendono varare il testo in tempi brevi anche attraverso un emendamento al dl fiscale in discussione a Montecitorio. Un modo per accelerare i tempi anche se dalle prime dichiarazioni dei gruppi parlamentari che non hanno partecipato alle trattative non sembra ci sia un appoggio al provvedimento. Di Pietro ha affermato che si tratta di un "accordicchio di facciata" che non risolve nulla, mentre i radicali parlano di "dubbi di costituzionalità".