Filippo Anelli (Fnomceo) a Fanpage: “Mancano medici, da governo risorse insufficienti per sanitari”
Tutti gli interventi che erano stati promessi durante la pandemia non sono arrivati. Lo ha detto Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), in un'intervista con Fanpage.it durante l'evento organizzato dalla fondazione Gimbe per presentare il Piano di rilancio del Servizio sanitario nazionale. "Sulla sanità sono stati messi circa 30 miliardi, ma nessuna risorsa è stata allocata sulle professioni. Mentre la crisi del sistema che viviamo oggi è legata alla carenza dei professionisti. Mancano gli interventi nei confronti delle professioni sanitarie", ha spiegato Anelli.
Questa carenza ha conseguenze concrete sulla qualità delle cure che si offrono ai cittadini: "Se mancano i medici le liste di attesa si allungano, e le persone si rivolgono al privato. Il lavoro, per il personale sanitario, diventa poi sempre più gravoso", ha aggiunto, sottolineando come si dovrebbe fare una riflessione sul Mes sanitario. "Sono risorse della comunità europea, che servirebbero per pagare gli stipendi, sostenere le professioni sanitarie e fare veramente una grande azione di rilancio del Servizio sanitario nazionale", ha rimarcato Anelli.
Dobbiamo "ridare dignità" a questo lavoro, ha poi proseguito, sottolineando che durante la pandemia il personale sanitario "si è fatto carico di ore e ore in più di lavoro". E ancora: "Eravamo in emergenza, era necessario farlo, ma è stata anche una conseguenza di anni e anni di tagli. Oggi questo carico pesa e costringe molto spesso le persone a rinunciare al tempo per la famiglia o per sé stessi. Così tanti abbandonano".
Tornando a parlare dell'avanzamento del privato, il presidente della Fnomceo ha spiegato che il rischio è quello "di tornare a un sistema mutualistico, dove le prestazioni sono garantite in base all'entità del premio che una persona sottoscrive". Uno scenario che porterebbe il Paese "indietro di 50 anni", mettendo in discussione i principi di universalismo e solidarietà su cui è invece basato il nostro sistema sanitario, che garantisce cure a tutti, indipendentemente dal loro contributo al Ssn.
Infine Anelli ha parlato di una proposta avanzata dalla Fnomceo: quella di assicurare a tutti una borsa di studio, in modo da consentire a chiunque si laurei in medicina di proseguire con la specializzazione indipendente dalle proprie possibilità economiche e, allo stesso tempo, affrontare la carenza di medici. "È chiaro che, nel momento in cui si viene a creare uno iato tra il numero dei laureati e il numero delle borse di studio, che non sono sufficienti, ci sono laureati in medicina che non possono proseguire i loro studi e quindi si fermano. E questa naturalmente è un ingiustizia. Per questo avevamo proposto ad ogni laurea un percorso formativo post-laurea o una specializzazione per evitare che i nostri ragazzi vadano all'estero o, peggio ancora, che rimangano fuori dal mercato solo perché lo Stato non riesce a garantire il percorso formativo", ha concluso Anelli.