Figliuolo dice che siamo pronti per somministrare a tutti la terza dose di vaccino contro il Covid
Vaccinare è la priorità: recuperare chi è rimasto indietro e prepararsi per la terza dose. L'organizzazione della campagna vaccinale è in mano al generale Figliuolo, che rassicura tutti: "Siamo attrezzati per la terza dose, ma credo che sia più un richiamo", spiega il commissario straordinario all'emergenza al Tg2 Post. "Non si sa ancora della reale necessità, ma noi siamo attrezzati – aggiunge – Abbiamo aderito attraverso l'Ue per prenderne grossi quantitativi e avere anche una scorta". Figliuolo spiega che "in quella fase dovremo uscire dalla logica degli hub". Bisognerà "utilizzare al massimo le capacità dei medici di base, pediatri e farmacisti" e "si dovrà andare in una logica strutturale", ovvero uscire dalla struttura emergenziale guidata dallo stesso generale. In ogni caso "siamo organizzati per poter fare il richiamo a tutta la popolazione", assicura.
Figliuolo fa anche il punto sulla campagna vaccinale: "Siamo a 58 milioni di inoculazioni con 24 milioni e 200mila cittadini completamente vaccinati, siamo intorno al 45%". Si tratta di "un dato importante", ma "non basta". Il generale è certo di ciò che si deve fare a questo punto: "Dobbiamo intercettare i cosiddetti indecisi". Insieme alle Regioni "stiamo mettendo a punto una serie di iniziative", spiega Figliuolo, e rivela: "Pensiamo alle notti magiche, a open day e open night, ma ci deve essere anche maggior coinvolgimento dei medici di base, pediatri e farmacisti, affinché rassicurino i rinunciatari". Il generale punta a convincere chi ancora non si è vaccinato, e apre a strade finora inesplorate, come "quella di utilizzare il green pass per vari tipi di eventi, così come in Francia, potrebbe essere una soluzione per una spinta". Poi però precisa che, per chi non lo farà, si potrà utilizzare anche il tampone, perché "bisogna comunque rispettare la Costituzione".
Il generale Figliuolo si è concentrato anche sulla possibilità di produrre il vaccino contro il Covid in Italia: "Ho discusso con Giorgetti di questi temi – spiega il commissario straordinario all'emergenza – Per Reithera, il cosiddetto vaccino Italiano, si sta aspettando il passaggio dalla seconda alla terza fase della sperimentazione". Poi "si potrà produrre, forse nel giro di cinque o sei mesi". Il generale rivela anche che "si sta negoziando per una produzione di vaccino mRna su licenza in Italia e le interlocuzioni sono a buon punto". Insomma, presto si potrebbero produrre Pfizer o Moderna in Italia.