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Figlio di Salvini su moto d’acqua polizia, Gabrielli: “Verifiche su limitazioni del diritto di cronaca”

Sulla vicenda del video diffuso da ‘Repubblica’, in cui si vede il figlio del vicepremier leghista salire su una moto d’acqua della polizia a Milano Marittima, è intervenuto il capo della Polizia Franco Gabrielli, che minimizza: “La vicenda dell’acqua scooter onestamente mi sembra un po’ amplificata. Mi interessa solo se c’è stata una limitazione al diritto di informazione e cronaca”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Sulla vicenda dell'utilizzo improprio di una una moto d'acqua della polizia da parte del figlio sedicenne del ministro degli Interni Matteo Salvini, e sulle minacce ricevute da un giornalista di ‘Repubblica' dalla scorta del leader della Lega, è intervenuto il capo della Polizia Franco Gabrielli: "In questa vicenda c'è solo una cosa che mi interessa e che sto approfondendo: se c'è stata una limitazione al diritto di informazione e cronaca. La vicenda dell'acqua scooter onestamente mi sembra un po' amplificata, vi potrei portare decine di immagini di nostri mezzi che vengono utilizzati anche da ragazzini. Quindi questo mi interessa il giusto, mi preoccupa di più, e ho chiesto un approfondimento, quando c'è una limitazione al diritto di cronaca che ritengo debba essere posto al centro".

"Lo stiamo approfondendo, sia sotto il profilo penale che disciplinare faremo tutte le valutazioni – ha aggiunto – Se ci sono state delle minacce e degli atteggiamenti fuori dall'azione ordinaria ci sono anche profili penali". A stretto giro è arrivata la replica di Matteo Salvini: "Non vedo rischi per la libertà di stampa in Italia onestamente. Se ci sono delle indagini, aspettiamole. Che lascino fuori i bambini e se la prendano con me". 

Nel video pubblicato da ‘Repubblica' si vede chiaramente il figlio del vicepresidente del Consiglio salire sulla moto d’acqua insieme a un agente della polizia, a pochi metri dalla spiaggia di Milano Marittima. Il videoreporter che stava riprendendo la scena è stato avvicinato da due uomini, che gli hanno intimato di mettere da parte la telecamera. Il ministro degli Interni si è giustificato così, minimizzando l'accaduto: "Mio figlio sulla moto d'acqua della Polizia? Errore mio da papà, nessuna responsabilità va data ai poliziotti, che anzi ringrazio perché ogni giorno rischiano la vita per il nostro Paese".

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