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Fiat, Fornero: “Marchionne spieghi, l’attesa non può essere eterna”

Il Ministro del lavoro rivela di aver chiesto un incontro urgente all’ad di Fiat, ma che per il momento Marchionne non si è fatto sentire. Il Governo chiede al gruppo di chiarire le nuove strategie prima della fine di ottobre.
A cura di Antonio Palma
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Fiat, Fornero: "Marchionne spieghi, l'attesa non può essere eterna"

La Fiat e Marchionne non possono più tergiversare a colpi di annunci mediatici ma dovranno rispondere puntualmente alle richieste del Governo sul futuro dell'azienda automobilistica. E' questa in sintesi la posizione assunta dal Ministro del lavoro Elsa Fornero dopo l'annuncio dell'Ad del gruppo torinese di voler cambiare i progetti relativi alla nuova Fabbrica Italia. In un'intervista a Repubblica il Ministro del welfare mostra tutto il suo nervosismo per un comportamento non certamente corretto. "La Fiat è ormai una multinazionale, ma è anche una grande industria italiana; per questo, Marchionne ha il dovere di spiegarci quali sono le sue strategie per l'Italia" ha sentenziato Fornero, che ha anche riferito di contatti nei mesi passati, e dell'indisponibilità dell'amministratore delegato ad un confronto diretto in questi giorni. "Dopo l'annuncio di venerdì, ho chiesto un incontro urgente e gli ho comunicato una serie di date, ma mi ha risposto che era in partenza per gli Stati Uniti, e che mi avrebbe fatto sapere al suo rientro" ha rivelato il Ministro confermando che "finora il mio telefono non ha ancora squillato". Del resto a Marchionne la Fornero ha "molte cose da chiedergli e l'attesa non può essere eterna…".

Le risposte prima dei conti trimestrali – Certo non siamo più nell'epoca delle fabbriche di stato e "il governo non può decidere dove una grande industria privata deve allocare le sue risorse, ma la Fiat, che ha fatto tanto per l'Italia, ha anche delle responsabilità verso questo Paese" ha detto Fornero e per questo il governo ha chiesto all'Ad di chiarire "come intende cambiare i contenuti del piano Fabbrica Italia e se e come sono state modificate le strategie di investimento del gruppo nel nostro Paese". "Marchionne non può tirarsi indietro" ha avvertito il Ministro, "lo deve non tanto e non solo al governo e ai suoi azionisti, ma soprattutto ai lavoratori della Fiat, e a migliaia di famiglie che vivono grazie alla Fiat. E lo deve anche all'Italia". Ad ogni modo le risposte di Marchionne dovranno arrivare prima del 30 ottobre, ovvero prima di presentare i risultati del gruppo Fiat relativi al terzo trimestre 2012. In ballo ci sono infatti migliaia di posti di lavoro tra dipendenti diretti e indotto, un punto sul quale il governo si è esposto direttamente anche con i sindacati e come dice la Fornero "ha le idee molto chiare. Nei prossimi giorni lo vedrete…".

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