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Fiano (PD): “Slogan nazisti e battute sui forni crematori, la destra irride quello che per noi è sacro”

Dopo le chat del portavoce di Lollobrigida Paolo Signorelli, l’inchiesta di Fanpage.it sui giovani di Meloni e le battute sui “forni” di un candidato di Fratelli d’Italia, abbiamo chiesto a Emanuele Fiano del Partito Democratico se la destra italiana abbia ancora oggi un problema con l’antisemitismo.
A cura di Valerio Renzi
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Se tre indizi fanno una prova dopo le chat di Paolo Singorelli, i "sieg heil" dei giovani di Giorgia Meloni raccontati nell'inchiesta di Fanpage.it e le battute sui forni crematori del candidato di Fratelli d'Italia a Manfredonia, possiamo dire che la destra di governo ha un problema con l'antisemitismo?

Non c'è alcun dubbio che alcune radici culturali evidenti portano a irridere delle cose che per noi sono sacre. Sacre per noi antifascisti, per noi ebrei, per noi repubblicani, ma che evidentemente per loro possono essere oggetto, nel migliore dei casi, di scherno. Non credo che da quelle parti sarebbero pronti ad accettare battute e risate non so, sulla tomba di Mussolini a Predappio. Questo è la versione migliore, ovvero che siamo di fronte a uno scadimento culturale tale che ci sono delle cose che hanno una valenza negativa fortissima, sul quale ci si sente liberi di ridere. Ma la verità è che non si può ridere di una battuta sui forni crematori, perché da lì sono passati milioni di uomini e donne che sono stati uccisi.

E la versione peggiore?

La versione peggiore è che il candidato che fa le battute sulle camere a gas, le chat di Signorelli, i giovani di Fratelli d'Italia che inneggiano al Duce vengono tutti dalla stessa matrice, una matrice che viene con un passato con cui non è vero che si è fatto fino in fondo i conti.

Non è solo folklore dunque, come dice chi vuole sminuire o negare i saluti romani e gli slogan nazisti che abbiamo documentato?

La parte più pericola non sta nelle manifestazioni simboliche o lessicali, ma nelle proposte politiche di questa destra. Penso al progetto sostanziale di modifica degli assetti democratici e costituzionali. Ma se tu non si sente il peso di quel passato così terribile, tanto da pensare che sia una cosa irrisoria su cui scherzare, forse non si avverte cosa succede quando si sintetizza tutto il potere del popolo in una sola persona, si svuota il parlamento e si indeboliscono le prerogative del presidente della Repubblica.

Non pensa che le istituzioni comunitarie degli ebrei italiani siano silenti di fronte ai riflessi e al lessico antisemiti della destra di governo? Che si senta questo silenzio nel dibattito pubblico?

Io ho letto in questi mesi numerosi comunità della presidente dell'UCEI Noemi Di Segni che metteva in guardia sull'antisemitismo e ai rigurgiti di matrice neofascista. Non escludo che la guerra in corso a Gaza posso aver distratto da questo fronte. Sicuramente mi sento che il mio pensiero è condiviso da molti, a cominciare dalla senatrice a vita Liliana Segre, nel dire che le comunità ebraiche devono rimare delle sentinelle attive nel denunciare ogni manifestazione di antisemitismo e a mantenere la guardia alta di fronte al manifestarsi dell'estremismo di destra.

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