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“Feste dell’Unità rispettano fisco, è Grillo che ha usato i condoni tombali”

Continua la polemica sugli “scontrini” delle Feste del Partito Democratico. Ora il tesoriere Misiani replica a Grillo che aveva rilanciato il pezzo di Libero: “Non accettiamo lezioni da chi ha approfittato dei condoni tombali”.
A cura di Redazione
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Tutto nasce da un pezzo pubblicato da Libero in cui si racconta di come alle Feste democratiche gli esercizi commerciali siano esentati dal pagamento dell'Iva (dal momento che non vengono rilasciati scontrini) e dunque non "paghino nemmeno un centesimo di tasse". Il perché, a dire il vero, era spiegato nello stesso articolo: "Le feste rappresentano una delle fonti primarie di autofinanziamento delle strutture locali del partito. Questa finalità le distingue dalle attività commerciali e pertanto nei punti ristoro non sono presenti né casse fiscali né si emettono scontrini fiscali. In questo senso anche l'attività di raccolta sponsor, se fatta direttamente, assume il valore di una sottoscrizione al locale circolo organizzatore". Valutazioni che non erano sembrate sufficienti ai redattori di Libero per evitare di imbastire il "caso del momento" e che soprattutto hanno convinto Beppe Grillo a rilanciare dalle pagine del suo blog tale polemica.

Una circostanza che ha provocato la reazione del tesoriere del Partito Democratico Misiani che, forse equivocando la "segnalazione" di Grillo con una dichiarazione diretta, ha risposto rivolgendosi in prima persona al capo politico del Movimento 5 Stelle. Con toni duri e con una accusa nemmeno tanto velata: "Chi come lui invoca la cancellazione di ogni finanziamento pubblico ai partiti dovrebbe apprezzare queste iniziative, anziché attaccarle. Le feste del Pd rispettano tutte le normative fiscali previste per questo tipo di manifestazioni. L'Iva, in particolare, viene pagata come la pagano i consumatori finali. Le polemiche scatenate ogni anno su questo tema finiscono regolarmente nel nulla, ma colpiscono ingiustamente il lavoro dei volontari delle feste. È complicato accettare lezioni di fedeltà fiscale da chi, come Beppe Grillo, ha sfruttato per ben due volte a proprio beneficio i condoni fiscali tombali varati dai governi Berlusconi".

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