Festa dell’Unità in gonna? Le donne non ci stanno e tacciano il manifesto di maschilismo
Voleva essere un citazione "colta", quella del manifesto del Pd per la Festa dell'Unità, ma alle donne non è piaciuta. Già, perché l' immagine che il Partito Democratico ha scelto di utilizzare per pubblicizzare la Festa dell'Unità richiama dal punto di vista del visual il noto film di Marlyn Monroe "Quando la moglie va in vacanza". La scena da cui trae ispirazione la locandina ritrae Marlyn mentre "assapora" il vento proveniente dal passaggio della metropolitana, lasciando scoperte le sue gambe. Il gioco di parole e l'immagine scelta per la Festa dell'Unità si concentra proprio sul vento, tant'é che nell'haedline si legge "Cambia il vento", mentre si vedono due gambe snelle indossare una minigonna rosa shocking e delle ballerine in tinta.
"Cambia il vento" è una frase che è diventata un tormentone nei giorni e nelle settimane successiva alla vittoria del centrosinistra alle elezioni amministrative così come dopo lo schiacciante predominio dei Sì al referendum del 12 e 13 giugno. Il vento sta cambiando, certo. Ma alle donne la direzione che questo vento sta prendendo, che sia un grecale o un libeccio, non piace troppo. Sono quelle del "Se non ora quando", la manifestazione di febbraio nella quale protestarono contro la politica del premier e i suoi atteggiamenti maschilisti nei confronti delle donne. Olgettine, escort, politicanti-amanti: le donne che scesero in piazza quel giorno hanno voluto ribadire la loro identità in relazione e soprattutto in contrapposizione alla figura di donna oggetto propagandata da Berlusconi e dai suoi atteggiamenti. E adesso? Cosa succede adesso? Succede semplicemente che quelle stesse donne non si sentono rappresentate da una minigonna da velina; succede che, forse, il genio di Oliviero Toscani, che ha lavorato all'annuncio, avrebbe potuto fare di meglio, magari lasciando da parte la provocazione.
Si tratta pur sempre di una "festa politica", non di banalissima pubblicità commerciale. L'associazione con il vento poteva essere creata solo in questo modo? E poi, cos'è che rende un'idea vincente,il fatto che piace a chi l'ha pensata o a chi deve fruirla? Sembra che queste domande siano passate in secondo piano rispetto all'intento di "fare casino" attorno a questa festa.
In effetti, il messaggio ha sicuramente colpito alcuni giovani del partito che non credono che l'immagine utilizzata sia una rappresentazione banalmente maschilista, tutt'altro. A detta dei giovani militanti del quinto Municipio della capitale, la minigonna rappresenterebbe (piuttosto cripticamente, vien da dire) il simbolo di una vecchia rivoluzione:quando le donne diventarono protagoniste del proprio corpo e della propria femminilità. Il concetto di rivoluzione dovrebbe essere, attraverso questo messaggio, essere traslato alla situazione attuale e alla possibilità di un'altra rivoluzione.
Fermo restando i dubbi sulla chiarezza del significato,certo è che sicuramente buona parte dei destinatari non apprezzato il messaggio in sé, che hanno rinviato indignatamente al mittente. Questo è ciò che si legge, infatti, in una nota inviata dalla segreteria romana del Pd:
Costruiamo una discussione pubblica alla festa del Pd di Roma dove possano confrontarsi in modo libero diversi punti di vista, senza rappresentazioni caricaturali frutto di pregiudizi che banalizzano una discussione seria, dove nessuno pensi che un giudizio critico corrisponda a un moralismo bacchettone e un giudizio positivo ad un'assenza di posizione etica.
E auguriamoci davvero che il vento nuovo che spira in Italia sia un fresco maestrale, piuttosto che uno scirocco umido e stantio.