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Fedriga difende le Regioni: “Vecchio piano vaccini individuava categorie essenziali, non noi”

“Non le Regioni, ma il precedente piano vaccinale, individuava delle categorie essenziali. Noi più volte abbiamo detto che serviva chiarezza su quali fossero le categorie essenziali, per non avere delle interpretazioni molto diversificate nel Paese, come poi è stato”: lo ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, difendendo l’operato delle Regioni in questi primi mesi di campagna vaccinale.
A cura di Annalisa Girardi
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Il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, commenta quanto accaduto in questi primi mesi di campagna vaccinale, tra polemiche e priorità riviste. E difende l'operato dei governatori, spesso accusati di andare ognuno per conto proprio. Il problema, secondo Fedriga, non sono state tanto le Regioni (che pure hanno fattore errori, ammette) ma la poca chiarezza del precedente piano vaccinale: "Dobbiamo dimostrare a tutti i cittadini di questo Paese che c'è equità anche nella somministrazione dei vaccini. Abbiamo visto cos'è successo quando non le Regioni, ma il precedente piano vaccinale, individuava delle categorie essenziali. Noi più volte come Regioni abbiamo detto che serve chiarezza su quali sono i servizi essenziali, altrimenti si rischia (come purtroppo è stato) di avere delle interpretazioni molto diversificate nel Paese, anche se assolutamente in buona fede. E questo crea tensione sociale quindi è utile utilizzare le stesse regole dappertutto".

Se c'è stata confusione inizialmente, per cui il commissario straordinario per l'emergenza coronavirus Francesco Figliuolo è dovuto intervenire con un'ordinanza che ha ribadito che bisogna procedere per età, è a causa del vecchio piano vaccinale: "La circolare diceva priorità a mondo della giustizia, scuola e forze dell'ordine, noi abbiamo chiesto chiarezza, se c'è un problema di direzione confusa, ogni categoria si sente legittimata a dire noi siamo a rischio", precisa Fedriga. E aggiunge: "Perciò voglio ringraziare Draghi e Figliuolo per la circolare che dice di sospendere le vaccinazioni ad altre categorie e di procedere per fasce di età. Prima si era detto di concludere con le categorie".

Le vaccinazioni delle fasce di popolazione più fragili, in primis appunto gli anziani, sono fondamentali per le riaperture. "Entro pochi giorni se non entro poche ore dobbiamo fare una programmazione, dire con chiarezza: da questo momento in poi si può riprendere, come Conferenza delle Regioni chiediamo al governo di avere quella prospettiva", afferma Fedriga, precisando di essere al lavoro a delle linee guida per le riaperture.

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