Federalismo: non passa il primo emendamento dopo l’astensione del finiano Baldassarri
Il finiano Mario Baldassari si è astenuto al primo voto in bicamerale per il federalismo fiscale, votando in difformità dal resto delle opposizioni. L'emandamento in votazione era presentato dal Pd e ha ricevuto 15 voti contrari, 14 favorevoli e appunto, l'astensione del senatore di Futuro e Libertà. Aveva già avvisato tutti ieri Baldassarri: "Se il governo vuole i nostri voti, accolga gli emendamenti che abbiamo presentato".
Al centro del dibattito con il deputato del PD Marco Causi il capitolo riguardante il federalismo municipale: "Se il governo vuole portare avanti un provvedimento raffazzonato, che non è federalismo ma solo accentramento statalista, faccia pure ma non avrà i nostri voti. Se questo è il testo – continua Baldassarri – avremo il solo risultato di avere più tasse per tutti".
Ad un'intervista rilasciata al quotidiano "La Stampa". Alla domanda cosa farà giovedi 3 febbraio, giorno che si voterà in parlamento il federalismo municipale risponde: "Ho presentato emendamenti credo ragionevoli, vedremo cosa succederà. Ma se il testo rimane quello che è, non lo voto, perchè non è federalismo".
Il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, cerca di venire incontro alla proposta di Mario Baldassarri che vuole inserire nel decreto sul federalismo municipale la compartecipazione dei comuni al gettito iva. Baldassarri, a quanto pare, si sarebbe preso una pausa di un quarto d'ora per riflettere ed ora sarebbe rientrato nell'aula dei lavori della commissione bicamerale. La nuova formulazione di Calderoli prevederebbe, nella fase transitoria, la compartecipazione dei comuni all'Irpef (come previsto nell'attuale stesura del decreto) e, a regime, il passaggio alla compartecipazione all'iva anziche' all'imposta sui redditi.