Federalismo: decreto varato nonostante lo stop in Commissione
Questo federalismo s'ha da fare. Dopo il pareggio di ieri in Commissione, un 15 a 15 che aveva bloccato il provvedimento, sembrava essersi palesata un'evidente situazione di stallo. Sembrava. Il governo, infatti, ha riunito in serata un Consiglio dei Ministri straordinario e ha varato ugualmente il decreto. Il testo approvato contiene le modifiche discusse in questi mesi dalla commissione bicamerale ed ha avuto l'ok dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani. Adesso la patata bollente passa a Giorgio Napolitano, che proprio 2 giorni fa aveva chiesto un clima corretto e costruttivo: il Capo dello Stato dovrà decidere se firmare o meno il provvedimento.
Reazioni durissime da tutte le forze d'opposizione. Il leader del Pd Pierluigi Bersani commenta così la decisione del Governo:
Un inaudito schiaffo al Parlamento, una lesione senza precedenti delle prerogative delle commissioni parlamentari fissate per legge. Un vero atto di arroganza. Il governo Berlusconi-Bossi, dopo tanta propaganda, finisce per approvare con un colpo di mano il federalismo delle tasse.
L'Udc chiarisce il suo punto di vista con una nota congiunta, firmata da Gianpiero D'Alia e Gian Luca Galletti. Nella nota si legge che l'atto è "volgare e violento, adottato nella più assoluta illegalità costituzionale, e apre un ulteriore conflitto istituzionale, questa volta tra Governo e Parlamento".
Il portavoce dell‘Italia dei valori Leoluca Orlando in una nota parla di "un vero e proprio esproprio eversivo contro il parere del Parlamento. A questo punto – continua Orlando- Lega e Pdl dicano se vogliono chiudere le Camere. Non è mai accaduto che un governo non tenesse conto della bocciatura di un provvedimento in Parlamento".
Il presidente della Camera Gianfranco Fini è stato il più pacato nei toni. Il leader di futuro e libertà ha fatto notare che "Chi conosce il regolamento, sa che un pareggio significa respinto e non c'è un parere alternativo. In commissione c'è stata un bocciatura nel merito e non un voto politico".
Soddisfazione invece nella maggioranza. Il più contento è ovviamente Umberto Bossi che ha affermato: "Finalmente i comuni avranno le risorse senza andarle a chiedere col cappello in mano. I soldi resteranno sul territorio dove sono stati prodotti". E intanto Berlusconi, ancora impantanato nel Caso Ruby, ‘è detto sicuro che Napolitano firmerà il decreto.