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Fecondazione, le regole di Lorenzin: “Eterologa gratuita e no ai cataloghi”

Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin in un’intervista al Corsera parla delle nuove regole sulla fecondazione assistita spiegando come cambierà la legge 40 dopo la sentenza che ha dichiarato illegittimo il divieto italiano all’impiego di gameti esterni alla coppia.
A cura di Susanna Picone
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Per partire con la fecondazione eterologa bisogna aspettare le linee guida e alcuni passaggi in Parlamento necessari ad aggiornare la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita inizialmente pensata per la fecondazione omologa: a dirlo, frenando gli entusiasmi in seguito alla recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il divieto di eterologa, è il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Ministro che, in un’intervista al Corriere della Sera, ha elencato alcune regole per la fecondazione eterologa. A partire dal fatto, ad esempio, che la donazione sarà gratuita, che ci sarà un limite per evitare troppi bambini da uno stesso genitore biologico (tra i 5 e i 10 è l’ipotesi del ministro) e che non ci saranno cataloghi per poter scegliere le caratteristiche genetiche del genitore biologico. Alla domanda se i bambini avranno diritto a conoscere le proprie origini Lorenzin ha risposto che è un punto fondamentale che andrà approfondito e sarà incluso nel consenso informato: “Legislazioni straniere tendono sempre più a garantire il diritto a conoscere la propria identità e il diritto all’anonimato dei donatori è caduto in diversi Paesi in seguito a contenziosi legali”. Quanto al limite di età, Lorenzin ha detto che a suo parere, dovrebbe essere uguale a quella prevista per l'omologa, circa 52 anni.

Fecondazione, Lorenzin sul caso Pertini di Roma

Nell’intervista al Corsera il ministro Lorenzin ha spiegato che domani si riunisce un gruppo di lavoro di circa 20 esperti da lei nominati per affrontare una serie di problemi e per garantire qualità e sicurezza ai cittadini. “Le loro osservazioni – ha spiegato ancora Lorenzin – mi serviranno a valutare le possibili ed eventuali misure anche normative”. Una fase che durerà fino al 28 luglio, dunque i tempi dovrebbero essere brevi. Il ministro Lorenzin ha parlato anche della necessità di prevedere in caso di scambio a chi appartengano i bambini: un pensiero nato dall’episodio accaduto all’ospedale Pertini di Roma, dove una donna partorirà due figli appartenenti ad altri genitori. Ma cosa ne pensa lo stesso ministro della fecondazione eterologa? “Non ne voglio pensare nulla – ha risposto Lorenzin – perché sono il ministro della Salute e non posso essere influenzata da nessun tipo di ideologia. Le mie opinioni personali restano fuori”.

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