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Fdi vuole fare una commissione d’inchiesta sul Superbonus, ma Forza Italia e la Lega non ci stanno

Fratelli d’Italia vorrebbe istituire una commissione parlamentare di inchiesta sul Superbonus. Ma Forza Italia e Lega frenano.
A cura di Annalisa Cangemi
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Ieri Fratelli d'Italia ha annunciato che chiederà l'istituzione di una commissione d'inchiesta sul Superbonus. "Il Superbonus, voluto e ancora difeso con pervicacia da Giuseppe Conte e dal Movimento Cinquestelle, non è stato altro che la più grande mangiatoia di ladri e truffatori della storia d'Italia", ha detto il deputato di Fratelli d'Italia, Francesco Filini, responsabile del programma di FdI. "Per questa ragione Fratelli d'Italia chiederà l'istituzione di una commissione d'inchiesta sul Superbonus, per fare definitivamente chiarezza ed affinché emergano le responsabilità sul più grande scandalo della stagione di governo giallorosso". L'annuncio da parte del partito di Giorgia Meloni è arrivato dopo la notizia del sequestro da parte della Guardia di Finanza di Milano di 284 milioni di euro di crediti d'imposta "fasulli".

Secondo Filini la misura ha avuto "un impatto devastante sulle casse dello Stato con oltre 93 miliardi di crediti d'imposta (la stima iniziale era di 36,5mld), cifra che arriva a circa 150 miliardi considerando anche tutti gli altri bonus edilizi. Un vero e proprio macigno che ha sottratto risorse che, altrimenti, investite nella legge di Bilancio avrebbero potuto permettere al governo di rafforzare quelle misure già presenti nell'attuale manovra a sostegno dei redditi medio bassi, dei lavoratori e delle imprese. Senza contare che il Superbonus alla fine si è risolto in uno scandaloso regalo ai ricchi, che hanno potuto ristrutturare le loro case al mare e in montagna sulle spalle anche di chi casa nemmeno ce l'ha".

"Inoltre a beneficiare di una misura che l'ex ministro Tria ha definito ‘criminale', sono stati gli intermediari finanziari che con il meccanismo della cessione del credito hanno potuto scontare fatture a tassi che hanno raggiunto anche il 30%. Giuseppe Conte, quindi, farebbe bene a prendere atto definitivamente del suo fallimento e del danno che i suoi bonus hanno prodotto".

Dopo la richiesta di ieri oggi Fdi è tornato alla carica sulla crazione di una commissione parlamentare di inchiesta sul bonus edilizio. "Un incubo dal quale l'Italia impiegherà anni per svegliarsi. – ha dichiarato il senatore Fausto Orsomarso – Oggi è stata scoperta l'ennesima truffa. Questa volta siamo a Napoli ed è costata alle casse dello Stato ben 607 milioni di euro. Denaro che è finito nelle tasche di mafiosi e criminali. Oltre che, appunto, a truffatori. Gli italiani hanno bisogno di una commissione d'inchiesta. Abbiamo il diritto di sapere come e perché sono stati dilapidati in questo modo le nostre risorse".

"Anche alla luce di queste continue truffe, oltre che dello sperpero di denaro pubblico, – ha affermato il senatore Antonio Iannonecredo sia oltremodo necessaria una commissione d'inchiesta su una norma che, nella migliore delle ipotesi è servita ad abbellire le facciate delle seconde case, nella peggiore ha regalato soldi dei contribuenti a mafiosi, criminali e truffatori". Mentre per il senatore Marco Silvestroni, "il Superbonus ha creato un disastroso buco da 160 miliardi di euro lasciato nelle casse dello Stato. È importante ricordare che questi fondi sono risorse pubbliche che avrebbero potuto essere destinate ad ambiti ben più importanti, come la sanità e la scuola. È inaccettabile che una misura che avrebbe dovuto portare benefici concreti alla società si sia trasformata in un enorme spreco di denaro pubblico". 

La replica di Forza Italia e Lega

Forza Italia, che come è noto, spinge per una proroga del Superbonus 110% per i cantieri nei condomini che abbiano raggiunto uno stato di avanzamento dei lavori almeno del 60%, ha replicato al partito di Giorgia Meloni. "Vedremo, ci sono stati tanti scandali. Io sono tendenzialmente contro le superfetazioni commissionarie e ritengo che molti argomenti potrebbero essere analizzati con analisi conoscitive delle commissioni ordinarie", ha commentato ieri capogruppo di FI al Senato Maurizio Gasparri. "Molti non sanno che si possono fare indagini conoscitive in commissione", ha detto ancora. "Io consiglio in tutte le materie ai colleghi di utilizzare" questo strumento "che non viene mai utilizzato. Mentre le commissioni sono troppe. Dopodiché il tema degli sprechi e degli scandali esiste".

Con un'indagine delle commissioni ordinarie, ha spiegato Gasparri, si eviterebbe "di creare la commissione, di fare una legge per formare la commissione, di eleggerne il presidente, che si perde un sacco di tempo. Un'indagine conoscitiva della Lavori pubblici potrebbe essere disposta con un voto della commissione e svolgersi nell'ambito della commissione. È chiaro che non è una commissione con i poteri della magistratura, ma è un'indagine".

Anche la Lega si è mostrata piuttosto fredda davanti alla proposta: "Ci sono talmente tante cose da fare in Senato e alla Camera che continuare a fare commissioni d'inchiesta diventa poi un problema anche per gestire i lavori", ha detto Gian Marco Centinaio, senatore della Lega, interpellato al Senato.

M5s ironizza: "Non vediamo l'ora di indagare su Superbonus"

"Fratelli d'Italia proporrà l'istituzione di una commissione di inchiesta sul Superbonus. Sarebbe un'ottima iniziativa e sinceramente non vedo l'ora di indagare gli effetti del Superbonus sulle entrate dello Stato", ha detto oggi Emiliano Fenu, capogruppo M5S in commissione Finanze della Camera.

"Non vedo l'ora di capire – ha proseguito – le vere finalità che hanno portato il Governo Draghi prima, e il Governo Meloni poi, a modificare la misura tante volte e a indurre gli istituti di credito a limitare gli acquisti dei crediti d'imposta. Non vedo l'ora di capire se ci sono state pressioni o richieste da parte degli stessi Governi Draghi e Meloni affinché le banche e Poste smettessero di acquistare i crediti medesimi. Non vedo l'ora di indagare i motivi della scelta del Governo Meloni di falsificare il bilancio dello Stato classificando i crediti d'imposta come ‘pagabili', anziché ‘non pagabili', nonostante le forti perplessità espresse da Eurostat e nonostante l'elevato importo dei crediti ancora incagliati e quindi ‘non pagati'".

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