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FdI dà la colpa al reddito di cittadinanza anche per l’assenza dei presidenti di seggio a Palermo

“È possibile che nella regione con il 18% del totale nazionale di percettori di reddito di cittadinanza, non si sia trovato chi fosse disposto a lavorare nei seggi?”: lo ha dichiarato l’esponente di Fratelli d’Italia Francesco Lollobrigida parlando del caos seggi a Palermo.
A cura di Annalisa Girardi
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Fratelli d'Italia se la prende con il reddito di cittadinanza anche per il caos dei seggi elettorali a Palermo, dopo che molti presidenti questa mattina non si sono presentati nella rispettiva sezione, che è quindi rimasta chiusa. "La fotografia che ci arriva da Palermo racconta di una città nel caos. Le enormi difficoltà nelle operazioni di voto, causate dalla mancanza dei presidenti di seggio, oltre a sollevare l'indignazione di chi questa mattina non ha potuto votare, lascia inquietanti interrogativi. È possibile che nella regione con il 18% del totale nazionale di percettori di reddito di cittadinanza, non si sia trovato chi fosse disposto a lavorare nei seggi?", ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.

Per poi proporre di ritirare il reddito di cittadinanza, nel caso fosse percepito, a coloro che oggi non si sono presentati ai seggi: "È realistico pensare che tra i tanti forfait non giustificati, ci sia più di qualche percettore di reddito di cittadinanza dei quasi 100.000 che nella sola Palermo ne beneficiano? Su questo ultimo interrogativo Fratelli d'Italia andrà a fondo e chiederà la sospensione del sussidio ai disertori dei seggi che non risulteranno realmente impossibilitati a prestare servizio".

Ad ogni modo, secondo quanto comunicato dalla Prefettura di Palermo, al momento sarebbero regolarmente insediate tutte le 600 sezioni nel capoluogo siciliano: "A seguito della nomina da parte del Comune di Palermo degli ultimi tredici presidenti delle sezioni elettorali mancanti sono regolarmente insediate tutte le 600 sezioni elettorali previste in città senza che sia stato necessario procedere ad alcun accorpamento tra di esse", si legge in una nota. Il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, ha comunque comunicato di aver chiesto alla ministra dell'Interno Luciana Lamorgese "di valutare l'opportunità di autorizzare il prolungamento dell'apertura dei seggi elettorali, nella sola città di Palermo, fino alle ore 14 di domani, lunedì 13 giugno". E ancora: "Una misura straordinaria a seguito dell'altrettanto straordinaria situazione che si è venuta a creare in città per la mancata costituzione di decine di sezioni elettorali. È un provvedimento che avrei adottato autonomamente, se non si votasse anche per i referendum. Al tempo stesso, ho manifestato apprezzamento al ministro Lamorgese per la disponibilità all'accorpamento delle sezioni elettorali non costituite con quelle già operanti".

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